Sono passati undici mesi dal devastante incendio che ha distrutto lo storico edificio. Ora si pensa alla ricostruzione: "Edificheremo uno stabile costruito in funzione dell’impianto", ha detto Alessandro Fontana
MAROGGIA - L'incendio al Mulino di Maroggia fu un colpo al cuore per moltissimi momò e ticinesi in generale, che videro bruciare ricordi e tradizioni. I proprietari con grande coraggio sin da subito hanno parlato di ripartenza ed ora, a quasi un anno di distanza, il progetto si fa concreto.
Come riporta il Corriere del Ticino, infatti, da ieri è pubblicata all’albo comunale di Maroggia la domanda di costruzione per il Mulino, assieme all'avviso di pubblicazione per la concessione di aiuti agli investimenti federali e cantonali. Verrà distrutta anche la parte degli uffici che aveva resistito al rogo e lo stabile principale sarà riattato con la chiusura della facciata e la creazione di una torretta che riprende la forma originale del mulino. Una parte sarà destinata agli uffici e ci saranno anche una sala polivalente e un impianto per la lavorazione del mais. Ex novo sarà costruita una torre per lo stoccaggio dei cereali grezzi che sorgerà accanto a quella esistente.
"L’idea è quella di conservare una parte caratteristica della struttura storica e dall’altra parte realizzare una costruzione moderna", ha spiegato al quotidiano il titolare dell’azienda Alessandro Fontana. "Edificheremo uno stabile costruito in funzione dell’impianto. Prima, invece, cercavamo di modificare i processi affinché potessero essere eseguiti in un immobile ultracentenario".