Il confinamento è tornato in Europa, presto toccherà anche alla Svizzera? Questa sera a Matrioska. Ecco gli ospiti
MELIDE - Lunedì sono entrate in vigore le misure di contrasto alla nuova ondata pandemica decise dal Consiglio Federale. In particolare, attraverso la regola del 2G, il Governo ha escluso dalla vita sociale i no vax: nei luoghi chiusi possono infatti accedere unicamente i vaccinati e i guariti. E laddove non è possibile stare seduti e con la mascherina vale il 2G plus: vaccinati o guariti e in possesso di un tampone negativo. A meno che….
A meno che non ci si è vaccinati la terza dose, o si è completato il ciclo vaccinale a doppia dose o si è guariti, ma negli ultimi quattro mesi. Ed è questa l’altra grande novità decisa da Berna. La Confederazione ha infatti tagliato d’imperio i tempi per accedere al booster: da sei a quattro mesi. Una accelerata improvvisa adottata per incentivare la terza iniezione, ma che ha mandato in crisi i Cantoni e la logistica con cui era stata pianificata la campagna vaccinale. “È un po’ come se a Noé Ponti, mentre era già in vasca, gli avessero comunicato che la gara non era più dei 100 metri ma dei 200”, per dirla con il farmacista cantonale Zanini.
La terza dose diventa dunque uno degli elementi centrali per contrastare la nuova ondata pandemica e soprattutto l’arrivo di Omicron. La variante cresce a livello spaventoso sia in Ticino che nel resto d’Europa e, dai primi studi, solo il “booster” sembra in grado di arginarla, seppur parzialmente. Da qui la mossa di Berna, volta a recuperare il grave ritardo con cui il nostro Paese si è mossa sul richiamo vaccinale. Basterà?
Per logica la prossima misura dovrebbe essere un accorciamento del certificato Covid, che ancora viene mantenuto a 12 mesi, pur nella consapevolezza che dopo 5 o 6 mesi, già con Delta, la protezione cala vertiginosamente.
Ma si diceva di Omicron. La variante ha fatto capolino anche nello sport. In Inghilterra mezza Premier League è in quarantena con conseguente cancellazione delle partite. E in Ticino ha fatto capolino alla Gottardo Arena, prima in curva e poi nella squadra, messa in quarantena dal medico cantonale, con tanti saluti alla Coppa Spengler.
Intanto il lockdown, una parola che credevamo il vaccino avrebbe cancellato, è tornato in Europa. Prima l’Austria, poi l’Olanda e ora anche altri Paesi sembrano sull’orlo di un nuovo confinamento. Tra questi c’è la Svizzera. Del resto alcuni sanitari ticinesi, tra i quali il presidente dell’OMCT Franco Denti e il vice capo area medica dell’EOC Mattia Lepori, hanno detto a chiare lettere che la situazione epidemiologica svizzera e talmente grave da rendere inevitabili nuove chiusure. Ci arriveremo presto?
Una situazione frustrante ed esplosiva che fa crescere anche in Svizzera i favorevoli all’obbligo vaccinale. Secondo un sondaggio pubblicato lo scorso weekend uno svizzero su due approverebbe la misura, mentre nella Svizzera italiana il consenso sale a ben il 68%. Mentre il 65% degli intervistati vorrebbe l’obbligo, come avviene in Italia, almeno per alcune categorie professionali, a cominciare dai sanitari.
“Lo spettro del lockdown” è il titolo della puntata di Matrioska in onda questa sera su TeleTicino a partire dalle 19.30. Ospiti di Marco Bazzi saranno il presidente del PLR Alessandro Speziali, il presidente dell’HCAP Filippo Lombardi, il capogruppo della Lega Boris Bignasca, il presidente di Gastroticino Massimo Suter e il dottor Marco Toderi della Clinica Sant’Anna.
Appuntamento per questa sera alle 19.30 su TeleTicino.