Il noto virologo italiano: "Prima o poi ci contageremo tutti. Ed è meglio che fare la quarta dose"
MILANO - “Con Omicron 2 le restrizioni non servono a niente. Dobbiamo metterci il cuore in pace: prima o poi ci contageremo tutti o quasi”. Parola di Andrea Crisanti. Il professore di microbiologia e microbiologia chimica all'Università di Padova, in un’intervista concessa alla Stampa, spiega la necessità di un cambio di mentalità nella lotta al Covid. E fa impressione leggere queste considerazioni da parte di uno dei più virologi che, durante la pandemia, è stato uno degli alfieri della linea dura.
“Omicron 2 - spiega Crisanti - non ha misteri: ha un indice di trasmissibilità, il cosiddetto valore R0, tra 12 e 15. Quindi ogni malato ne può infettare anche 15, come accade per il morbillo. Vanno protetti solo i fragili”.
“Quando a gennaio abbiamo sfiorato i 250 mila casi al giorno - argomenta riferendosi ai dati italiani - eravamo in piena fase di restrizioni che però si sono rivelate ininfluenti. La curva dei contagi poi è scesa solo grazie alle vaccinazioni e ai guariti dal virus. Ma la terza dose protegge al massimo per un periodo di tre mesi. Poi la tutela viene a scemare e quindi diventiamo più esposti. La verità è che dobbiamo metterci il cuore in pace: prima o poi ci contageremo quasi tutti. Ma basta non appartenere alla categoria dei fragili e il problema si risolve”.
Per Crisanti la quarta dose di vaccino è “del tutto inutile”. È necessaria, spiega, “solo per le persone fragili, per gli altri secondo me non serve. O meglio, io sono propenso ad affermare che chi la vuole fare può procedere tranquillamente, ma in maniera categorica la consiglio solo ai fragili. I dati parlano chiaro: il 90-95% dei decessi appartiene alla categoria dei fragili. Quindi vanno protetti nella maniera più assoluta. Gli altri devono accettare l'ipotesi di contrarre il virus. All'inizio della pandemia, con la variante Wuhan e senza la campagna di vaccinazione, ero più che favorevole a un rigido regime restrittivo, ma adesso il contesto è cambiato e dobbiamo prenderne atto. Benissimo la protezione dei più fragili, ma nessun vincolo per tutti gli altri. Paradossalmente è meglio prendersi il Covid che fare la quarta dose. Bisogna fare uno sforzo ed entrare in questa ottica di idee”.
Neppure le mascherine al chiuso: “Decisamente no. L'obbligo della mascherina al chiuso, mi creda, è del tutto ininfluente perché per funzionare non bisognerebbe togliersela mai. E invece in molte circostanze, come al bar o al ristorante, bisogna comunque levarsela e quindi l'obbligatorietà è inutile».
“Paradossalmente - conclude Crisanti - non ci dobbiamo proteggere. Pensi a quello che sta succedendo in questi giorni a Hong Kong, in Cina, dove hanno il sistema sanitario in ginocchio. Hanno sposato la teoria degli zero contagi e ora si trovano a dover fare i conti con nuovi casi e nuovi decessi. Dobbiamo metterci in testa che se non siamo persone fragili e siamo vaccinati, anche se ci prendiamo il Covid non ci succede nulla di grave. È come un’influenza”.