Il presidente dell'Unione contadini ticinesi: "Le autorità devono reagire e anche subito"
BELLINZONA – Dalle parole sono passati ai fatti. Gli allevatori della Val Rovana non ci stanno e hanno alzato la voce. Le carcasse delle pecore sbranate questa mattina (leggi articoli suggeriti) sono state scaricate direttamente in Piazza Governo. Un modo per scuotere le autorità a intervenire con misure precise.
“La situazione di Cerentino – afferma a Liberatv Omar Pedrini, presidente unione contadini ticinesi – dimostra quanto drammatico sarà il ritorno al pascolo per il bestiame, vero che gli animali non erano recintati ma come da fotografie a pochi metri dalle stalle, impossibile che i guardiacaccia non sapessero della presenza dei lupi. La situazione sta diventando critica, molti allevatori non solo di bestiame minuto si chiedono come continuare. Dei vitelli sono prede altrettanto facili ma veramente l’unica soluzione è recintare tutto a prova di lupo? Vi è un reale beneficio a tutelare a spada tratta questo predatore? Stiamo parlando di coloro che da sempre si prodigano nella produzione di derrate alimentari per la popolazione, che purtroppo trova tutto negli scaffali dei negozi senza chiedersi cosa c’è dietro”.
Sulla manifestazione di Bellinzona: “Approvo purtroppo, e mi rammarico di non aver potuto essere presente. Le autorità devono reagire realmente e non con proposte farlocche, siamo di fronte a un bivio, fine della pastorizia in generale con conseguente perdita di territorio curato a favore del lupo o mantenere in vita l’agricoltura nelle Valli”.