La Commissione europea spiega come "nel caso di un’interruzione improvvisa totale o parziale delle forniture di gas russo, i Paesi europei dovrebbero procedere con un “razionamento coordinato"
MOSCA - In risposta alle sanzioni occidentali alla Russia, il colosso dell'energia Gazprom smetterà di utilizzare un gasdotto chiave per il transito del gas attraverso la Polonia. Dall'inizio della guerra in Ucraina, petrolio e gas sono sempre stati considerati fattori chiave, vista la forte dipendenza da parte di molti stati, in primis la Germania, verso la Russia. E ora Mosca gioca le sue carte ed anche Kiev ci prova.
Infatti da domani la Russia potrebbe interrompere le fornitura di gas alla Finlandia dopo che Helsinki ha annunciato che farà richiesta di adesione alla Nato il prima possibile. E l'Ucraina ha comunicato l’interruzione di alcune condotte che attraversano il paese per ragioni legate alla guerra: sarebbe un modo di far pressione non solo agli avversari russi ma pure all'UE.
E l'Unione Europea cosa dice in merito al gas, quando in Germania per esempio si parla della necessità di risparmiare? La Finlandia al momento non pare manifestare troppa preoccupazione per una possibile interruzione, in quanto non esporta molto gas dai russi. Ma per l'UE la questione è diversa.
E si pensa a inserire un tetto al prezzo solo in caso di completa emergenza, nonostante fosse stato richiesto da più parti, Italia compresa. “Nel caso di un’interruzione improvvisa totale o parziale delle forniture di gas russo, i Paesi europei dovrebbero procedere con un “razionamento coordinato” sulla base del principio di solidarietà", ha spiegato la Commissione europea nella bozza del piano RePowerEu che sarà presentato mercoledì 18 maggio. "Per principio di solidarietà si intende “una riduzione della domanda di gas negli Stati membri meno colpiti a vantaggio di quelli più colpiti”.