I quantitativi delle importazioni sono diminuiti, ma l'aumento dei prezzi fa comunque salire alle stelle i soldi entrati nelle casse del colosso dell'Est
MOSCA - Le sanzioni europee dovevano mettere in ginocchio la Russia, ma secondo qualcuno, su tutti Vladimir Putin, sono stati gli stessi paesi che le hanno erogate a rimetterci.
"Lo stile di vita di quelle nazioni sta declinando", aveva detto il presidente russo. Per contro, la governatrice della Banca centrale russa è convinta che invece ora inizieranno a avere impatti più decisi sull'economia russa.
In ogni caso, per quel che riguarda il gas, pur avendo importato meno, la Russia ci ha guadagnato. Questo dicono le cifre da inizio conflitto: un recente rapporto del Centre for Research on Energy and Clean Air (CREA), anticipato negli scorsi giorni dal Guardian, svela come dalla UE tra febbraio e aprile al colosso dell'Est siano arrivati 44 miliardi.
I paesi che hanno importato di più sono Germania (9,1 miliardi di euro), Italia (6,9 miliardi di euro), Cina (6,7 miliardi di euro), Paesi Bassi (5,6 miliardi di euro), Turchia (4,1 miliardi di euro) e Francia (3,8 miliardi di euro).
Lo scorso anno il guadagno era stato di 12 miliardi al mese: ampiamente superato, dunque.
Se le quantità sono diminuite, i prezzi sono saliti, compensando ampiamente. E certamente il fatto che la Germania, che è una delle nazioni contraria ai blocchi del petrolio perchè dipendente energeticamente dalla Russia, e l'Italia, nonostante cerchi alternativi, siano ancora tra i paesi che hanno speso di più, qualcosa vorrà dire. Come i quasi 7 miliardi arrivati dalla Cina.