CRONACA
Che caldo! Maggio da record anche in montagna
Meteo Svizzera: "Il cambiamento climatico è presente e misurabile in tutte le stagioni, ma il mese di maggio come quello di settembre spiccano in modo evidente"
TIPRESS

*Dal blog di Meteo Svizzera

Nella giornata di ieri a nord delle Alpi sono stati registrati dei nuovi record di temperatura massima per il mese di maggio. Da alcuni giorni, la situazione meteorologica mostrata dai modelli numerici faceva presagire che oggi anche a Sud delle Alpi la fatidica soglia dei 30 gradi, valore utilizzato per determinare una giornata tropicale, poteva venir superata per la prima volta durante questo già bizzarro 2022. L’elemento determinante, oltre ad un forte irraggiamento solare e una massa d’aria già molto calda di partenza, era il probabile arrivo di una debole corrente favonica nelle vallate dell’Alto Ticino.

Dando uno sguardo alle temperature massime registrate, notiamo come la famosa "colonnina di mercurio” si sia fermata a valori tra 28 e 29 gradi. Per quel che riguarda il Sud, a contendersi il primato giornaliero troviamo Grono e Biasca con 28.9 gradi. Il capoluogo della Riviera, con l’istallazione della nuova stazione di misura nel mese di settembre del 2017, ha decisamente dichiarato battaglia meteorologica al villaggio della Mesolcina, il quale detiene il record di temperatura più alta registrata in Svizzera (misurata durante la ormai lontana estate canicolare del 2003). Il caldo torrido piace a pochi, ma ci è giunta voce che a Grono qualcuno è addirittura seriamente preoccupato per la questione!

Polveri sahariane e velature ad alta quota

Chi ha rivolto lo sguardo verso il cielo ieri si sarà accorto che, nonostante un ottimo soleggiamento, il cielo è risultato carico di nuvolosità. Eccezion fatta per qualche ottavo di cumuli (cumuli umili e mediocri), si è trattato principalmente di velature ad alta quota estese e a tratti dense. Questa nuvolosità, seppur semi trasparente, è riuscita a limitare l’irraggiamento solare e ha fatto perdere qualche grado alle temperature massime rispetto a quelle attese.

La causa di queste velature è da ricercare, ancora una volta, nelle polveri sahariane. Come mostrato dal modello Copernicus, a causa dell’avvicinarsi di una zona di bassa pressione verso la Penisola Iberica, il rafforzamento delle correnti da sudovest ha convogliato alte concentrazioni di polveri sahariane verso l’Europa centrale e occidentale. Anche durante la giornata di domenica le concentrazioni di polveri saranno ancora elevate, motivo per il quale, nonostante un buon soleggiamento, le velature ad alta quota saranno ancora estese e ben presenti.

Debole corrente favonica in parte latitante

Un’importante fonte d’incertezza della giornata odierna riguardava la corrente favonica. Dopo il passaggio del fronte freddo a nord delle Alpi, aria più fresca (o meglio: meno calda!) è affluita sul versante nordalpino. Questa, combinata a una rotazione dei venti a nordovest ha causato la formazione di una modesta sovrapressione al nord (5-6 hPa tra Kloten e Lugano). Come tipicamente accade, in queste situazioni la corrente favonica è blanda e interessa solo le vallate dell’Alto Ticino. Così è stato, ma il debole favonio non si è sospinto più a sud di una linea Faido – Olivone. Questa corrente ha comunque permesso di registrare ben 30.4 gradi a Faido (stazione amatoriale) e 27.8 a Piotta (stazione SwissMetNet). Quest’ultima temperatura rappresenta il terzo valore più elevato per il mese di maggio dal 1979.

Molto caldo anche in quota

Anche ad alta quota la giornata è risultata molto calda. A Robiei, con 18.7 gradi, si è registrato il secondo valore più elevato per il mese di maggio dal 1992, e a San Bernardino il terzo più elevato (a pari merito con il 2005) dal 1968.  Primati o no, molto significativo come i 5 – 10 valori più elevati per il mese di maggio sono stati registrati dopo gli anni ’90 (spesso dopo il 2000) per molte stazioni di misura. Il cambiamento climatico è presente e misurabile in tutte le stagioni, ma il mese di maggio come quello di settembre spiccano in modo evidente.

A quote più alte niente di nuovo: il radiosondaggio di Novara alle ore 14 mostrava un’isoterma di zero gradi di poco superiore ai 4000 metri, mentre quello di Payerne, alla stessa ora, mostrava un valore di poco inferiore (3950 m).  A titolo di paragone, a Payerne dal 1960 l’isoterma di zero gradi ha superato i 4000 metri di quota solo una ventina di volte, con un record di 4353 metri il 31 maggio 1996.

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