CRONACA
Il sole torna nel 2024. Il bilancio di Meteo Svizzera: "2023 secondo anno più caldo di sempre"
Previsioni e bilancio di fine anno degli esperti di Locarno-Monti: "Quasi tutti i mesi hanno superato la norma stagionale"
TIPRESS

LOCARNO – L’ultimo giorno dell’anno è iniziato con banchi nuvolosi e qualche precipitazione sparsa nel Cantone. E questo è stato il “copione” per gran parte del giorno di San Silvestro. Il beltempo torna dunque nel 2024, già a partire da domani, lunedì 1 gennaio.

Per il primo giorno dell’anno, le previsioni di MeteoSvizzera prevedono un clima “perlopiù soleggiato con annuvolamenti a tratti a media-alta quota”. A basse quote, invece, la temperatura massima prevista è attorno ai 10°. Nuovi cambiamenti previsti per martedì con una giornata che si prospetta “molto nuvolosa” e con precipitazioni possibili. Il limite delle nevicate dovrebbe abbassarsi fino agli 800 metri. L’instabilità dovrebbe rimanere una costante per tutta la prima settimana del nuovo anno.

Quella di oggi è anche la giornata propizia per un bilancio meteorologico più approfondito. Come riportato da Meteo Svizzera nel suo blog, il 2023 è stato il secondo anno più caldo dall’inizio delle misurazioni. La temperatura media a sud delle Alpi è salita di circa 2°.

“Nel corso del 2023 sono stati davvero pochi i periodi che hanno fatto registrare temperature inferiori alla norma 1991-2020. Mediata sull’intero territorio della Svizzera italiana, a livello mensile solamente le temperature medie di aprile e di novembre sono risultate inferiori alla norma (rispettivamente -0,4 e -0,6 °C). Tutti gli altri mesi sono risultati più caldi della media di almeno mezzo grado, i mesi di febbraio, marzo, giugno, settembre, ottobre e dicembre di più di 1 °C. Le anomalie maggiori sono state registrate da febbraio (+2,6 °C, settimo mese di febbraio più mite dall’inizio delle misure nel 1864), settembre (+2,9 °C, mese di settembre più caldo mai registrato) e ottobre (anch’esso +2,9 °C, secondo più caldo dall’inizio delle misure)”, scrivono gli esperti di Locarno-Monti.

E ancora: “Nel contesto del forte cambiamento climatico in atto, non sorprende che anche il 2023 sia risultato nel complesso molto mite, soprattutto per la presenza di lunghi periodi più caldi della norma indipendentemente dall’occorrenza di nuovi primati di temperatura. Anche il regime delle precipitazioni è risultato in linea con le proiezioni dei modelli climatici: lunghi periodi siccitosi sono stati interrotti da precipitazioni intense e da fenomeni talvolta estremi”.

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