Vi hanno preso parte una ventina di bambini di ogni estrazione sociale. Nel corso della mattinata hanno portato il loro sostegno alcuni esponenti politici: Mario Branda, Marco Bertoli, Giuseppe Cotti, e i consiglieri di Stato De Rosa e Vitta
GIUBIASCO - Una giornata di festa e di incontro all’insegna della solidarietà. L’ha organizzata sabato 4 giugno, al Centro Sport Arena di Giubiasco, Soccorso d’Inverno Ticino, che sostiene le persone indigenti del Cantone per aiutarle ad uscire da situazioni momentanee di disagio. L'associazione - segretariato ticinese della Winterhilfe, fondata nel 1936 e che ha avuto tra i suoi presidenti anche l’ex consigliere federale Samuel Schmid - prende a carico, globalmente o in parte, spese relative all'alloggio, al conguaglio del riscaldamento, all’elettricità, al trasloco, alle cure mediche e dentarie non riconosciute e fornisce letti, buoni spesa, e altre prestazioni. Organizza inoltre eventi e incontri destinati ai figli delle famiglie in difficoltà per evitare il loro isolamento sociale.
Proprio in quest’ultimo ambito è stata promossa una mattinata all’insegna del calcio, grazie alla disponibilità di un mito del football ticinese e nazionale, Kubilay Türkyılmaz. Vi hanno preso parte una ventina di bambini e ragazzi di ogni estrazione sociale. Nel corso della mattinata hanno portato il loro sostegno anche alcuni esponenti politici: il sindaco di Bellinzona, Mario Branda, quello di Cadenazzo, Marco Bertoli, che è anche deputato in Gran Consiglio, il vicesindaco di Locarno, Giuseppe Cotti, e i consiglieri di Stato Raffaele De Rosa e Christian Vitta, responsabili rispettivamente dei dipartimenti Socialità ed Economia. Presenze importanti, che dimostrano quanto il tema della povertà sia sentito a livello comunale e cantonale.
I dati 2020 dell’Ufficio cantonale di statistica indicavano che in Ticino quasi un quarto delle persone (il 24,4%) viveva in un’economia domestica con un reddito disponibile inferiore alla soglia di rischio di povertà. Tra i gruppi più esposti rientravano quelli composti da persone che vivono sole o in famiglie monoparentali con figli minorenni, da persone senza formazione scolastica post-obbligatoria e da persone disoccupate. Poi, la pandemia e ora le conseguenze economiche della guerra in Ucraina, hanno ulteriormente aggravato la situazione. “Durante la pandemia - ha detto Manuela Nuenlist, direttrice di Soccorso d’Inverno Ticino - le domande di aiuto sono triplicate e con gli aumenti che si prospettano ci sarà sempre più gente che avrà bisogno di noi. Ma per soddisfare queste richieste noi abbiamo bisogno di contributi”.
Tra il 2020 e il 2021 l’associazione ha gestito 769 richieste di intervento, e ha aiutato 1'217 persone, distribuendo 48'510 franchi in buoni spesa ed erogandone 730'000 per aiuti immediati e progetti di sostegno.
Nel suo breve saluto a nome del Consiglio di Stato, Raffaele De Rosa ha ringraziato “di cuore Kubi che si mette sempre a disposizione per eventi a scopo benefico e per fare del bene agli altri”. E ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa: “Soprattutto oggi, dopo questi due anni di pandemia che ci hanno condizionato fortemente, con i giovani che sono stati particolarmente toccati, è un’emozione potersi trovare insieme per fare una partitella, senza troppe regole, spontanea come si faceva una volta nei campetti di paese”.
De Rosa ha quindi rivolto “un pensiero di riconoscenza e di gratitudine a Soccorso d’Inverno, al Comitato, ai volontari e ai molti sostenitori. Grazie di cuore per i gesti di solidarietà e di fratellanza che fate e per l’aiuto che date ai giovani, alle famiglie, ma anche alle persone sole. Viviamo un momento dove una nuova crisi, legata a questa guerra terribile, sta già facendo vedere conseguenze molto pesanti sulle persone, e si fa già sentire sui bilanci delle famiglie e delle aziende, con l’aumento dei prezzi delle materie prime e i rincari di benzina ed elettricità, che si traducono in una riduzione del potere d’acquisto dei cittadini e delle cittadine. Queste iniziative permettono di raccogliere fondi preziosi da poi donare a chi è nel bisogno ed è meno fortunato”.