"La soglia del tollerabile è oramai superata. Gli allevatori e alpeggianti sono esasperati e minacciano di farsi giustizia da loro stessi"
CEVIO - Non si abbassa la pressione sul lupo. Dopo la provocazione del Comune di Cevio, che ha dichiarato specie protetta l’allevamento tradizionale (LEGGI QUI), Germano Mattei e Georges Schnydrig, copresidenti dell’Associazione Svizzera per la protezione del territorio dai Grandi Predatori, hanno scritto alla consigliera federale Simonetta Sommaruga.
Ecco il testo dell’appello
“È appena iniziata la stagione alpestre e in tutto l’arco alpino - in particolare nei Cantoni Vallese, Grigioni, Uri e Ticino – e si registrano predazioni di pecore e capre in numeri mai visti, mai registrati così tanti lupi in ogni regione. Non solo nelle Valli e in Montagna, ma pure vicino ai Centri urbani: Zurigo, Novazzano, Taverne, senza dimenticare il Giura e il Giura-Vodese in particolare, ove due giorni dopo l’inizio dell’alpeggio il lupo ha attaccato dei bovini. Questo tanto per esemplificare.
Il tema lo conosce molto bene, unitamente ai suoi Collaboratori, ed è inutile star qui a specificare ulteriormente. Attualmente hanno fatto traboccare il vaso le almeno 45 predazioni registrate in questi ultimi giorni sopra il villaggio Walser di Bosco Gurin, nell’alta Val Rovana – Ticino. Quali co-presidenti dell’Associazione Svizzera per un la protezione del Territorio dai Grandi Predatori ci appelliamo alla sua sensibilità e competenza affinché siano prese ulteriori misure urgenti per arginare il libero dilagare dei lupi in Svizzera. La soglia del tollerabile è oramai superata. Gli allevatori e alpeggianti sono esasperati e minacciano di farsi giustizia da loro stessi.
Vogliamo essere brevi e concisi e la invitiamo, unitamente al Consiglio federale, di valutare attentamente l’attuale situazione di emergenza, degna di pensare a un decreto federale urgente.
In particolare, la invitiamo a:
- accogliere, con applicazione immediata, la richiesta del Canton Vallese di autorizzare un prelievo straordinario di lupi per i prossimi sei mesi;
- voler autorizzare che, accanto ai Guardacaccia, sia autorizzata la collaborazione attiva dei cacciatori patentati nel prelievo dei lupi cacciabili e da prelevare urgentemente per contenere il numero. Il modello è già rodato con il “Modello di Uri” o la caccia selettiva degli ungulati e cinghiali;
- voler agire con fermezza e determinazione nei confronti della Segreteria della Convenzione di Berna a Strasburgo, in modo che evadano la richiesta presentata dalla nostra Confederazione nell’agosto 2018 e di procedere senza indugi a diminuire il grado di protezione dei lupi da “assoluto” a “protetto”. In questo senso ci permettiamo di auspicare la presa di contatto e una sua visita a Strasburgo presso l’Ente di gestione della Convenzione di Berna. Noi siamo a disposizione per accompagnarla”.