"La nuova fiscalità andrebbe a colpire chi è già in pensione e chi si appresta ad andarci", spiega Antonio Locatelli
CONFINE – I frontalieri protestano e chiedono l’intervento della politica. Chi varca il confine ogni giorno è spaventato dal possibile aumento della tassazione italiana verso il “secondo pilastro” (paragonabile al Tfr in Italia). “Si tratta - spiega Antonio Locatelli del Coordinamento frontalieri - dei fondi che i lavoratori ricevono a fine vita lavorativa”.
Il timore è che la percentuale di tassazione passi dal 5 al 27: “Sarebbe una vera ingiustizia. E la nuova fiscalità andrebbe a colpire chi è già in pensione e chi si appresta ad andarci”, insiste Locatelli intervistato da La Stampa.
I frontalieri chiedono una mobilitazione parlamentare a Roma. “A noi serve impegno totale. Roma deve capire in che situazione siamo”. L’argomento è approdato anche al tavolo provinciale del frontalierato: “Tutto è partito da segnalazioni di alcuni lavoratori dopo che sono partiti in Italia controlli sui Tfr percepiti in Svizzera, andando indietro fino al 2016. E questo ha generato disorientamento”.
E ancora: “I bilanci dei Comuni di frontiera godono ogni anno dei ristorni. Soldi che noi frontalieri versiamo in Svizerra e vengono girati a Roma per essere distribuiti sul territorio. Ora stateci vicino”.