La prima vittima del pugno di ferro contro i furbetti svizzeri che posteggiano in zone vietate
COMO - Alessandro Rapinese non scherzava in campagna elettorale. Il neo sindaco di Como diceva sul serio quando prometteva guerra alle auto svizzere parcheggiate in sosta vietata. Aveva parlato, non senza suscitare polemiche, di un carro attrezzi dedicato a rimuovere le vetture dei ticinesi che sostavano in città violando bellamente i divieti. Quel carro attrezzi, scrive Quicomo.it, si è materializzato nella serata ieri, 9 luglio, in via Grassi, zona a traffico limitato, per rimuovere una macchina con targhe ticinesi parcheggiata come se nulla fosse lungo la viuzza vicino a piazza Volta. Raggiunto al telefono il sindaco Rapinese si è limitato a commentare: "Ogni promessa è debito".