Continua la tolleranza zero del sindaco di Como nei confronti dei ticinesi: "Non è uno scandalo. Apprezzerete di avere "dei vicini di casa" seri, precisi e puntuali"
PONTE CHIASSO – Procede senza sconti la tolleranza zero del sindaco di Como Alessandro Rapinese nei confronti dei ticinesi che commettono un'infrazione nel "suo" territorio. L'ultimo caso in ordine cronologico vede come protagonisti due ticinesi, che ieri hanno posteggiato l'auto sulle strisce dei bus mentre il conducente stava bevendo un caffè in un bar vicino.
Tornati alla vettura, i due ticinesi si sono trovati gli agenti di Polizia ad aspettarli per il pagamento immediato della multa. Non disponendo di contanti, i due sono dovuti rientrare in Svizzera a piedi per prelevare e riappropriarsi del veicolo. Un ulteriore caso che mette in evidenza la linea dura messa in campo dal sindaco Rapinese nei confronti dei ticinesi.
Interpellato da Ticinonews, il sindaco di Como ha spiegato di "aver soltanto applicato il nostro codice dalla strada. Alle signore che hanno violato il codice è stato chiesto di pagare subito come prevedono le regole. Non avendo denaro contante con loro, sono tornate a prelevare e dopo aver saldato la multa sono rientrate in possesso del veicolo".
Rapinese si smarca dalle accuse di essere contro i ticinesi e gli svizzeri. "Non è mica uno scandalo e non è un atto contro gli svizzeri. Avremmo fatto uguale con un'altra targa straniera. Ma sono sicuro che la vicenda faccia piacere agli svizzeri, perché vuol dire avere una città confinante seria, precisa e puntuale come un orologio svizzero".
Il comportamento rigido dell'amministrazione comunale di Como tiene fede alla promessa fatta da Rapinese poco dopo la sua nomina a sindaco di Como, quando sui social scrisse che "per gli amici svizzeri che parcheggiano dove gli pare e poi, complici le difficoltà legali, non pagano le multe, avrò, come i buoni amici meritano, un occhio di riguardo: un carro attrezzi loro dedicato".