Maxi operazione sul gruppo specializzato in viaggi online. L'azienda: "Collaboriamo, ma non abbiamo colpa nei casi esaminati"
CHIASSO - Il Ministero pubblico ha aperto un’inchiesta sulla società LM Group. Si sospetta che l’azienda, specializzata in viaggi online, abbia commesso una frode in relazione alla richiesta e al ricevimento di indennità di lavoro a tempo ridotto in relazione alla pandemia Covid-19. Martedì sono state effettuate perquisizioni nelle sedi di alcune filiali del gruppo, che è quotato alla Borsa svizzera. “Gli accertamenti – si legge in una nota della Procura - sono finalizzati a comprendere se sussistano i presupposti di reati di natura penale nell'ambito dell'ottenimento di indennità per lavoro ridotto. Al dispositivo condotto dalla Polizia cantonale (e nato a seguito di un'attività investigativa sviluppatasi nel corso degli ultimi mesi) hanno collaborato anche agenti delle Polizie comunali di Chiasso, Mendrisio, Lugano, Ceresio Nord, Torre di Redde e Bellinzona. Il copioso materiale raccolto è ora oggetto di approfondimenti da parte degli inquirenti”.
Nell’ambito dell’operazione sono stati fermati 7 italiani tra i 33 e i 57 anni, la cui posizione è attualmente al vaglio. I reati ipotizzati sono quelli di truffa e, in subordine, ottenimento illecito di prestazioni di un'assicurazione sociale o dell'aiuto sociale. L'inchiesta è coordinata dal Procuratore pubblico Claudio Luraschi.
Le indagini giudiziarie riguardano le controllate svizzere BravoNext, BravoMeta CH e LMNext CH, ha dichiarato oggi la società Lm Group. L’importo totale dei sussidi pubblici ricevuti da queste aziende da marzo 2020 a febbraio 2022 per i loro 500 dipendenti ammonterebbe a 28,5 milioni di franchi. La magistratura sospetta le aziende di frode, per aver riscosso impropriamente i sussidi assicurativi o assistenziali e di aver violato la legge sull’assicurazione contro la disoccupazione.
Lm Group informa che le persone oggetto dell’indagine sono "alcuni attuali ed ex dirigenti" e membri degli organi delle società controllate interessate, tra cui l’amministratore delegato Fabio Cannavale e il responsabile delle operazioni, Andrea Bertoli. Assicurando la propria collaborazione alla Procura ticinese, l’ex lastminute.com si è detta sicura di non aver commesso alcuna "colpa" nei casi esaminati. Ulteriori atti istruttori verranno valutati nei prossimi giorni in base anche all'esito delle verifiche in corso.