Sono circa 200 secondo le ultime stime, sono armati di machete e vivono nelle tende. Un mondo criminale sconvolgente a ridosso dei nostri confini
VARESE - Vengono definiti i “legionari della droga”. E secondo le ultime stime sono circa 200 i “soldati” marocchini in azione nei boschi in provincia di Varese. Il Corriere della Sera ha pubblicato una nuove inchiesta dove viene narrato questo sconvolgente mondo criminale a ridosso dei confini ticinesi.
I “legionari della droga” sono giovani e adulti, vivono nelle tende e sono armati di machete. Sono resistenti e disciplinati all’ordine dei capi. Il bosco somiglia a una zona militarizzata, dove i tossicodipendenti vengono riforniti ad ogni ora. “Viviamo un mese nella tenda. Il primo giorno del mese successivo, abbiamo diritto a una giornata in hotel. Per lavarci”, racconta uno dei “soldati” finiti nella rete della magistratura. Nel bosco si mangia solo cibo in scatola e si beve birra in lattina. Alcune tossiche disperate concedono il loro corpo ai pusher come forma di pagamento.
Tutti gli altri pagano in denaro. Ogni giorno ad ogni ora. Racconta una donna pizzicata dagli inquirenti: “Dal settembre 2022 compro quotidianamente droga. C’è un numero di telefono, lo chiamo, mi dicono quanta ne voglio, il prezzo e dove andare a ritirare. Compro un 1 grammo a 20 euro di eroina e 0,2 grammi di cocaina”.
Ma non è solo lo spaccio ad allarmare le autorità italiane. Le faide tra le varie bande marocchine che occupano il bosco ha prodotto già cinque morti. Molti di più gli arresti. Dieci solo tra sabato e domenica. Un blitz, scrive il Corriere, scattato per evitare un imminente scontro armato tra due gang.
Droga, sesso, sangue e naturalmente soldi. Tanti soldi, come emerge da un’intercettazione: “Ho fatto il conto, ho in tasca 43 mila euro... Voglio mandare i soldi a mia madre che così li dà ai miei fratelli e sorelle”. Un sussurro di umanità in un trambusto di violenza.