L'uomo, un 40enne con 'precedenti', è stato portato al reparto di psichiatria dell'ospedale Santo Spirito per un trattamento sanitario obbligatorio
VATICANO – Il 40enne che ieri sera è stato arrestato dagli agenti della Gendarmeria dopo aver fatto irruzione in Vaticano con la propria auto, forzando i varchi e arrivando fino al Cortile di San Damaso, aveva già tentato ieri pomeriggio almeno altre due volte di entrare, sempre respinto dalla Guardia Svizzera. A suo dire, doveva parlare col Papa. Alla fine, dopo le 20.00, ha attuato il suo tentativo di entrare nella Città Leonina "con le maniere forti". Per quanto se ne sa, l'uomo non ha nessun legame col Vaticano. Lo apprende l'agenzia italiana ANSA da fonti qualificate.
"Questo pomeriggio, al termine dell'interrogatorio da parte del magistrato alla presenza del legale di fiducia, e constatate le sue condizioni, il conducente dell'autoveicolo entrato illecitamente ieri sera in Vaticano è stato portato al reparto di psichiatria dell'ospedale Santo Spirito in Sassia per un trattamento sanitario obbligatorio", ha inoltre riferito la Sala stampa vaticana.