La direttrice, in seno al Dipartimento istituzioni, della Divisione giustizia Frida Andreotti spiega che cosa si sta facendo per far fronte all'emergenza occupazionale vissuta dalle prigioni svizzere
BELLINZONA - Il sovraffollamento nelle carceri è ormai un problema e spesso non si sa dove collocare i detenuti, ricorrendo addirittura a un aiuto da parte di altri cantoni. Parlando di cifre, alla Farera: ci sono 85 posti occupati su 88 (compresi 3 minori accertati e 3 presunti minori e 20 donne), alla La Stampa non vi è più posto, allo Stampino sono disponibili 24 posti su 45.
Uno dei problemi è l'aumento di arresti di migranti e tra di essi di minorenni o presunti tali, oltre a casi con più arresti contemporanei per inchieste di grosse dimensioni.
Ne conseguono problemi organizzativi ma anche di gestione, soprattutto da parte degli agenti carcerari. "La Divisione sta operando a fianco della Direzione delle strutture carcerarie per trovare delle misure puntuali", spiega la direttrice, in seno al Dipartimento istituzioni, della Divisione giustizia Frida Andreotti a La Regione. In particolare "sta inoltre interagendo con i partner del Concordato latino sulla detenzione penale per gli adulti per poter collocare altri detenuti fuori del Ticino, considerando tuttavia che anche altri Cantoni sono confrontati con un livello di occupazione elevato. A oggi, in seguito all’emergenza, quattro detenuti sono stati accolti in carceri del Concordato latino, e altri potrebbero seguire".
Ci sono casi in cui, se possibile, si preferiscono forme alternative all'arresto e l'uso del braccialetto elettronico per pene di lunga durata, perchè in carcere, ormai, non c'è più posto. Secondo Andreotti, la sezione femminile, che vedrà la luce nei prossimi anni, sarà un grosso aiuto, visto che le detenute donne, tra maggiorenni e minorenni (o presunte tali) sono attualmente una ventina.