L’analisi dello psicologo Matteo Lancini che analizza i dati di un recente studio sulla Generazione Z
MILANO - “Siamo solo all'inizio, queste generazioni sono cresciute in un sistema in cui fluidità e cambiamento che sono senza precedenti per importanzaâ€. Matteo Lancini, psicologo e psicoterapeuta, presidente della Fondazione "Minotauro" di Milano, disegna un futuro a tinte fosche per chi crede nel valore della famiglia e della sessualità tradizionale.
Il punto di partenza è il recente studio dell’Osservatorio Generation Ship, realizzato sui giovani italiani da Changes Unipol e presentato a Milano, che mostra mutamenti radicali nella percezione dei giovani non solo della famiglia, ma anche del proprio orientamento sessuale: sempre meno definibile e più aperto a esperienze dai confini spesso labili, dove "etero" e "omo" perdono il loro significato netto di un tempo.
“Oggi – spiega lo psicologo intervistato da LaStampa parlando della Generazione Z, quella dei ‘nativi digitali’ - contano sempre di più l'individuo e la relazione, più che la famiglia. L'effetto di ciò che avviene è che il sesso viene definitivamente disgiunto dalla procreazione, come si può vedere dal ricorso alla fecondazione artificiale, ma a lungo andare la coppia non conterà più nienteâ€.
Nella ricerca, aggiunge Lancini, “si parla di bisessualità in aumento, ma dovremmo definirla piuttosto fluidità , senza riferimenti all'omosessualità . Conta sempre meno il genere sessuale, è invece importante la persona, e noi da questo punto di vista ci troviamo già in una condizione di nuova normalità . Conviene perdere di vista il concetto di identità sessuale. Del resto, anche Bauman (il riferimento è al sociologo polacco Zygmunt Bauman, ndr) ha teorizzato una società liquidaâ€.