Una cinquantina di persone hanno partecipato all'assemblea costitutiva del nuovo movimento. "Politica keynesiana, più imposte per i ricchi e niente tagli", si legge nel manifesto politico
BELLINZONA - Per la prima del Forum Alternativo di Franco Cavalli, Enrico Borelli e Giancarlo Nava, si sono presentati una cinquanta di simpatizzanti alla casa del Popolo di Bellinzona. La riunione era stata convocata per varare l'assemblea costitutiva questo nuovo movimento della sinistra ticinese, che tanto ha fatto discutere la scorsa settimana quando è stato annunciato.
La ricetta del manifesto
Ai partecipanti è stato distribuito un dettagliato manifesto politico che analizza la crisi storica della sinistra, dal dopoguerra a oggi, e getta uno sguardo sul presente e sul futuro, a livello locale, nazionale e internazionale. Nel documento è abbozzata anche una ricetta: "Sarà necessario - si legge - un numero minimo di rivendicazioni su cui mettersi d'accordo, a mo' di esempio si citano i punti seguenti: richiesta di una politica economica attiva di tipo keynesiano da parte del Consiglio di Stato e di una maggiore regolamentazione del mercato del lavoro; nessun taglio dei budget statali, ma aumento delle entrate statali con accresciute imposte da applicare solo agli alti redditi, garantendo anzi, dove necessario, un'estensione dello stato sociale; no invece all'aumento indiscriminato ed uguale per tutti dei vari balzelli; sostegno ad una politica di lotta dura anti-dumping, con iniziative per salari minimi decenti, restrizione dei mandati cantonali alle sole ditte con contratti collettivi, denuncia dei tanti padroni e padroncini ticinesi che se ne approfittano (votando poi magari Lega); rafforzamento dei diritti dei salariati sui luoghi di lavoro; lotta ad ogni discriminazione nei confronti delle donne, aumento delle investimento in sanità, educazione, ricerca; difesa dei diritti elementari dei migranti".
Borelli: "Non vogliamo presentarci alle elezioni"
Prima di entrare nel merito della presentazione del progetto, Enrico Borelli, segretario di UNIA, ha voluto precisare un punto centrale della vicenda: "Nelle nostre intenzioni non c'è mai stato e tutt'ora non c'è l'intenzione di presentarci con una lista alle elezioni cantonali del 2015. Nessuno si è mai posto il problema, anche se non si può escludere a priori". Una frenata decisa, dunque, sull'ipotesi che Forum diventi un partito, al contrario del possibilismo degli scorsi giorni.
Cavalli: "I voti della sinistra sono andati alla Lega"
Quindi ha preso la parola Franco Cavalli: "La base è distaccata dal PS. Il bacino di vecchi elettorti socialisti si sono trasferiti nella destra xenofoba e populista. Il bacino elettorale della Lega corrisponde infatti al vecchio bacino del PSA. L'ultima goccia che ha fatto traboccato il vaso, e ci ha spinbti a prendere questa iniziativa, sono stati i risultati delle comunali di Lugano. La sinistra deve ritrovare la sua bussola che ha perso ormai da tempo. Per ritrovarla, due parole d'ordine: democrazie e lavoro. Un'iniziativa trasversale che deve coinvolgere tutto il popolo della sinistra, non solo i socialisti".
I primi obbiettivi concreti
Enrico Borelli ha quindi elencato quattro obbiettivi concreti nell'agenda del Forum: "1. sviluppare serata di discussioni politiche (la prima sarà con il leader della FIOM Maurizio Landini); 2. dotarsi di una pubblicazione probabilmente sul web; 3. promuovere iniziative politiche concrete e sostenere quelle condivise degli altri; costituzione di sportelli al servizio della cittadinanza, ad per consulenze giuridiche".
Borelli: "Non siamo contro il PS, anzi...". Il manifesto però...
Nel corso della discussione, sempre Borelli, ha tenuto a precisare che Forum non nasce assolutamente per danneggiare il partito socialista, ma vuole al contrario contribuire a rafforzarlo. Anche se, nel manifesto citato all'inizio, la critica è feroce: "Il PS ticinese ha perso ogni spinta verso riforme radicali ed è ormai tutto presso dai giochi parlamentari e della governabilità. (…) la struttura sociologica della sua attuale leadership, la mancanza di un settore giovanile, il ruolo sempre più marginale a livello di opinione pubblica: tutti questi fatti fanno pensare che il PS ticinese (come il PD italiano) sia ormai preda d'una crisi probabilmente senza via d'uscita".
Giornalisti...fuori
Un ultimo dato di cronaca. La serata per la stampa si è conclusa prematuramente. Su richiesta di un gruppo di partecipanti è stato infatti chiesto ai giornalisti di lasciare la sala a discussione iniziata. Dopo una prima votazione che aveva respinto la proposta, gli "sconfitti" avevano deciso di abbandonare la sala. A quel punto Cavalli è ritornato sulla decisione, chiedendo ai rappresentanti dei media di uscire dalla sala per "permettere alla minoranza di rientrare ed esprimersi liberamente".