La deputata dei Verdi contro la linea di Savoia:”Il 9 febbraio io voterò NO all’iniziativa dell’UDC"
BELLINZONA - “I problemi sono reali, ma non è con i simboli e i segnali che si risolvono!” Scrive così su Facebook la gran consigliera dei Verdi Greta Gysin.
Non tutti all’interno del partito sono dunque convinti dalla linea decisa dal comitato direttivo e sostenuta a spada tratta dal coordinatore Sergio Savoia, che si è schierato in favore dell’iniziativa “Stop all’immigrazione di massa!” suscitando non poco clamore in tutta la Svizzera, dato che la sezione ticinese è l’unica dei Verdi svizzeri ad appoggiare il testo in votazione il prossimo 9 febbraio.
Greta Gysin affida il suo pensiero “controcorrente” al social network: "Dal dopoguerra ad oggi il numero di stranieri in Svizzera è aumentato di pari passo con la crescita economica. Una diminuzione si è registrata solo dopo la crisi energetica degli anni ’70. Dal 1963 al 2002 in Svizzera vigeva una politica basata sui contingenti, ma il numero di migranti è aumentato anche in questo periodo. Se introduciamo nuovamente dei contingenti 'stabiliti in funzione degli interessi globali dell’economia' (cpv. 3 dell’iniziativa UDC), illudiamo i cittadini di avere la soluzione facile a portata di mano, ma sul fronte dell’immigrazione e del frontalierato non cambieremo nulla rispetto alla situazione odierna."
"L’unica differenza rispetto ad oggi sarà l’enorme carico burocratico aggiuntivo, i cui costi supplementari, ovviamente, ricadranno sulle spalle dei contribuenti. I problemi sono reali, ma non è con i simboli e i segnali che si risolvono! Il 9 febbraio io voterò NO all’iniziativa dell’UDC." conclude Gysin.
red