Il legale e municipale di Locarno interviene nel dibattito acceleratosi dopo lo scontro Lega-UDC sulle candidate Item e Aldi.
LOCARNO - Nel dibattito sulla nomina dei magistrati, acelleratosi dopo lo scontro tra Lega e UDC seguito all'elezione in Gran Consiglio di Valentina Item (presentata in alternativa a Sabtina Aldi), interviene anche l'avvocato e municipale pipidino di Locarno Giuseppe Cotti. Ricordiamo che i deputati Marco Chiesa e Sergio Savoia hanno depositato un'iniziativa per l'elezione popolare dei magistrati e Attilio Bignasca ha preannunciato un'identica iniziativa da parte della Lega. In un post su Facebook, Cotti esprime così la sua posizione:
"Il problema non è Aldi o Item - scrive -. Il problema in questo Cantone è che, malgrado ripetuti proclami, il partitismo non è superato. E oggi dimostra di non saperlo superare nemmeno chi per primo ha giustamente voluto combatterlo. Il dibattito sviluppatosi attorno alla nomina dell’avv. Item è significativo. Ancora nel 2014 si parla pacificamente di propri candidati di partito ad una funzione importante quale quella di Procuratore Pubblico. È questo il sistema che vogliamo? È tollerabile che la nomina di un Procuratore Pubblico si decida nei corridoi di Palazzo o (peggio) alla buvette del Gran Consiglio?"
Provocazioni, certo, prosegue Cotti, "ma la realtà non è probabilmente tanto distante. Un ripensamento della procedura di nomina di Procuratori Pubblici e Giudici è necessaria non solo a parole. Perché non far decidere il Popolo? Oppure, perché non consentire al Gran Consiglio di decidere sulla base di un esame scritto e orale (con punteggio ben definito) e non sulla base di una generica valutazione? E siamo poi sicuri che se dovesse decidere il Consiglio di Stato – soluzione che comunque non ritengo ottimale – non sarebbe meno problematico rispetto al sistema attuale? Discutiamone senza pregiudizi, ma soprattutto senza limitarci a un penoso dibattito sul “tuo” e sul “mio” Procuratore. Il manuale Cencelli lasciamolo in cantina".
red