Il finanziameto passa da 10 a 8'000 franchi, ma a conti fatti e con il contributo del Corriere, le spese sono coperte. Ecco quando costa la risottata
LUGANO – Il Municipio di Lugano ha varato il “decreto salva risotto”. La storica risottata di carnevale in piazza della Riforma (o al Conza se piove) resterà dunque gratuita – luganiga compresa - all’insegna della tradizione e della convivialità.
L’ipotesi di far pagare il risotto qualche franco (si parlava di un ticket di 5) per contribuire al risanamento delle finanze cittadine, balenata - non si è capito quanto seriamente – nelle scorse settimane, aveva suscitato più di un mugugno. Ma sembra definitivamente scongiurata. Sarebbe d’altronde stata, se adottata, una di quelle misure un po’ rocambolesche, tipo daini del Tassino o chiusura di qualche gabinetto pubblico…
I consiglieri comunali del PLR, che ieri hanno proposto di rinunciare ai gettoni di presenza per garantire ai cittadini la gratuità del piatto di carnevale, potranno quindi continuare a riscuotere l’indennità di seduta, come tutti i loro colleghi. E la proposta, a questo punto, non dovrebbe nemmeno arrivare sui banchi del Consiglio comunale.
Il Municipio, conferma a liberatv il capo dicastero finanze Michele Foletti, ha infatti sì ridotto – da 10 a 8'000 franchi – il contributo alla società del Carnevale, ma non l’ha completamente sacrificato sotto la mannaia dei tagli.
Allora facciamo i conti. La domanda principale è: quanto costa il risotto? Risposta: circa 14'000 franchi. E come si compone questa somma? Diciamo che l’ingrediente più caro è la luganiga: due franchi al pezzo. Moltiplicato per 4'000 porzioni, fanno 8'000 franchi. Poi ci sono il risotto, la carne per il brodo (mica si fa coi dadi!) e lo zafferano. Oltre, ovviamente, ai costi fissi di struttura e alle circa 15 bombole di gas necessarie per la cottura di brodo e risotto.
Totale, come detto, attorno ai 14'000 franchi. Ottomila li mette la Città, seimila il Corriere del Ticino, da anni sponsor della risottata, e il gioco è fatto. Il Corriere avrebbe infatti confermato anche per il prossimo anno la disponibilità al finanziamento. Si sarebbe tirato indietro solo se la Città avesse tagliato il contributo.
emmebi