Il consigliere nazionale si rifà al commento di Fasana e mira al partito: “Ritrovarsi con 62'555 frontalieri è per i liberali una ricchezza”
LUGANO – Ad affondo… rispondo. Non è tardata ad arrivare una replica da casa leghista al commento di Beatrice Fasana, direttrice d’azienda e membro del consiglio dei Politecnici federali svizzeri, pubblicato da Opinione Liberale (vedi suggeriti).
A rispondere è il consigliere nazionale Lorenzo Quadri. “Si prende atto della decisa scelta di campo del PLR – scrive sulla propria pagina Facebook –. L'ex partitone torna a difendere a spada tratta lo studio farlocco dell'IRE, co-redatto da un frontaliere e, per stessa ammissione del presidente USI, "influenzato da scuole di pensiero": nel caso concreto, quella che sostiene la devastante libera circolazione delle persone senza limiti”.
Sicché, incalza, “secondo il PLR-pensiero, ufficialmente trasmesso al volgo dalle colonne dell'edizione odierna del bollettino Opinione liberale, la sostituzione dei ticinesi con frontalieri è "una storiella" (Maggi dixit), ritrovarsi con 62'555 frontalieri è una ricchezza e, di conseguenza, i Ticinesi che non hanno lavoro sono dei lazzaroni e/o degli incapaci. Particolarmente istruttivo in questo senso il colorito intervento dell'imprenditrice PLR la quale, oltre alle consuete farneticazioni su regimi totalitari che sembrano essere ormai diventate la cifra della comunicazione liblab (e questo sarebbe un atteggiamento "liberale"?) dichiara orgogliosa che nell'azienda da lei diretta il 90% dei dipendenti sono frontalieri”.
E allora, conclude Quadri, “visto che tra due settimane saremo chiamati a votare per il ballottaggio per il Consiglio degli Stati, chiediamoci se vogliamo proprio mandare a Berna a portare la voce del Ticino alla Camera dei Cantoni un esponente del sopra descritto PLR-pensiero”.