Il ministro dell'economia: “Solo con le finanze sane lo Stato può liberare le risorse necessarie per agire e concretizzare dei progetti ambiziosi"
BELLINZONA - Christian Vitta la difende. Il Mattino l’attacca, fingendo che la Lega non abbia due ministri in Governo. La manovra finanziaria da 185 milioni varata dal Consiglio di Stato trova spazio oggi sui due domenicali.
Il ministro dell’economia la spiega sul Caffè. Ecco alcuni passaggi del suo intervento.
“Alla fine del 2016 – scrive Vitta - si prevede che il debito pubblico supererà i 2 miliardi di franchi e che il capitale proprio negativo sorpasserà il mezzo miliardo. Ad imporre allo Stato il rispetto dell’equilibrio dei conti nel medio termine, inoltre, vi è anche il freno ai disavanzi pubblici, approvato in votazione popolare nel 2014. Il Ticino non è l’unico Cantone a portare avanti un esercizio di risanamento: a differenza degli altri Cantoni, però, parte da una situazione finanziaria precaria”.
“La convergenza ottenuta dal governo sulle misure della manovra è la dimostrazione che, nei mesi scorsi, quest’ultimo ha lavorato intensamente, con degli sforzi di mediazione non indifferenti. Anche alla luce delle sensibilità diverse di noi cinque consiglieri di Stato, il risultato è equilibrato: si sono evitati tagli lineari sulle prestazioni pubbliche e aumenti generalizzati delle imposte. Fondamentale è pure stato il coinvolgimento dei Comuni, con cui è stato possibile condividere una soluzione nell’ambito dei flussi finanziari tra i due enti istituzionali. Tutte le misure contribuiscono a raggiungere l’obiettivo di azzerare il deficit, che resta la premessa indispensabile per poter in futuro rispondere ai bisogni della popolazione”.
“Solo con le finanze sane – conclude - lo Stato può liberare le risorse necessarie per agire e concretizzare dei progetti ambiziosi. Il Cantone ha bisogno di progettualità e lungimiranza per affrontare le sfide che si presenteranno nell’avvenire”.
Ben diverso il tenore dell’articolo che il Mattino dedica alla manovra, attaccando in particolare la proposta di aumentare le stime immobiliari: “Il prezzo del rattoppo ai conti pubblici lo pagheranno sempre i soliti. In prima linea i proprietari di una casetta o di un appartamento, tramite aumento delle stime immobiliari! Questa misura, voluta dal ministro dell’ex partitone Christian Vitta, è la più gravosa di tutte ed infatti peserà oltre 60 milioni! E già, perché i 32 milioni annunciati dal governicchio riguardano il solo livello cantonale, ma bisogna contarne quasi altrettanti a livello d’imposizione comunale!”.
Poi il Mattino critica gli aggravi sugli automobilisti: “Spremuti saranno gli automobilisti (che sono poi, spesso e volentieri, le stesse persone che vengono mazzuolate su più fronti)! Agli automobilisti verranno infatti estorti ben 9 milioni, 6 con la diminuzione degli ecoincentivi (per la serie: visto che le nuove auto sono troppo ecologiche e quindi non ci permettono di fare cassetta a sufficienza, cambiamo i para¬metri, così i merli che hanno comprato auto ad alta efficienza ecologica re¬stano fregati) e 3 con il taglio alle deduzioni di chi ha bisogno della macchina per andare a lavorare!”
“Ben 9 milioni ciucciati ai già tartassati automobilisti - scrive ancora il Mattino -, mentre i risparmi nell’amministrazione sono appena 11,8 mio? Se questa non è una presa per il lato B!”
E conclude: “Il senso dell’operazione è chiaro: il solito sfigato contribuente, specie quello del ceto medio e medio-basso, viene spremuto come un limone per far quadrare i conti cantonali! Invece, la casta dei funzionari statali, già privilegiata, non viene toccata”.
L’unica misura che al Mattino va bene è la tassa di collegamento (il balzello sui posteggi che andremo a votare il mese prossimo). Tassa alla quale il settimanale dedica mezza pagina elencando 5 motivi per votare sì.