POLITICA E POTERE
Dal Gran Consiglio ultimatum alla Posta: "Adesso basta con lo smantellamento!". Durissimo l'intervento del deputato e sindaco di Balerna Luca Pagani: "Mai in passato si era assistito a qualcosa di simile. Si va a toccare uno dei capisaldi della nostra org
La politica di progressivo smantellamento degli uffici postali è al centro del dibattito parlamentare odierno. Tutti i gruppi sono concordi nel dare un forte segnale a Berna
Foto: TiPress/Pablo Gianinazzi
POLITICA E POTERE

"Achtung" del Consiglio di Stato ai vertici della Posta: "Siamo preoccupati per le trasformazioni e le chiusure di uffici annunciate nelle scorse settimane, che ci hanno colto di sorpresa. Prudenza, e prestazioni adeguate nelle regioni periferiche. Al di

07 DICEMBRE 2016
POLITICA E POTERE

"Achtung" del Consiglio di Stato ai vertici della Posta: "Siamo preoccupati per le trasformazioni e le chiusure di uffici annunciate nelle scorse settimane, che ci hanno colto di sorpresa. Prudenza, e prestazioni adeguate nelle regioni periferiche. Al di

07 DICEMBRE 2016
BELLINZONA – La politica di progressivo smantellamento degli uffici postali è al centro del dibattito parlamentare odierno. Sul tavolo, l’iniziativa cantonale indirizzata alle Camere federali che chiede di “migliorare la qualità della rete di uffici postali e rafforzare il ruolo delle autorità comunali in relazione alla distribuzione territoriale degli uffici stessi”, presentata per il Gruppo socialista da Ivo Durisch. L’iniziativa chiede:

- che la legislazione ridefinisca la procedura per la modifica della rete territoriale degli uffici postali nel senso che, a seguito dei reclami presentati alla PostCom, quest’ultima si pronunci con una decisione formale impugnabile e non con una semplice raccomandazione;

- che anche i cittadini possano con una raccolta di firme, pari nel numero a quelle necessarie per una iniziativa comunale, opporsi alla decisione di chiusura di un ufficio postale davanti alla PostCom;

- che la legge preveda un maggior numero di servizi offerti dalle agenzie postali e di migliore qualità, elevando le condizioni di formazione e di lavoro del personale assunto nelle agenzie.

Durissimo è stato l’intervento del deputato del PPD Luca Pagani, che è anche sindaco di Balerna, uno dei comuni toccati dalle misure. Intervento che riportiamo qui di seguito. Ricordiamo che il gruppo PPD ha chiesto una moratoria che impedisca altre chiusure di uffici postali. Tutti gli interventi dei rappresentanti degli altri gruppi politici sono stati dello stesso tenore: dal Parlamento è dunque arrivato un forte segnale politico, una sorta di ultimatum alla Posta svizzera.

di Luca Pagani *

“Quello che sta accadendo con i nostri uffici postali – e sottolineo nostri, perché sono della popolazione e non dei manager della Posta - ha veramente dell’incredibile. Mai in passato si era assistito a qualcosa di simile.

Qui si va a toccare uno dei capisaldi della nostra organizzazione sociale: quella rete di uffici postali, presenti in modo capillare sul territorio e capaci di fornire veri servizi di qualità. Un fiore all’occhiello molto apprezzato e divenuto orgoglio nazionale.

Si tratta di una realtà talmente importante per l’intera nazione, che la sua sussistenza è garantita addirittura a livello costituzionale.

Come è tristemente noto tuttavia, la Direzione della Posta, dopo aver decimato uffici di piccole dimensioni che pur svolgevano un ruolo sociale importante, ha ora deciso di rivolgere la propria attenzione anche a uffici medio-grandi e ben frequentati, oltretutto con la novità di non più assicurare il ricollocamento del personale impiegato.

Un salto di qualità pericoloso e particolarmente preoccupante.

Emblematico è il caso dell’ufficio postale di Balerna, che purtroppo conosco molto bene, la cui prospettata chiusura ha suscitato immediata incredulità nelle Autorità comunali e nella popolazione. Promossa in modo compatto da tutti i partiti politici del paese, una petizione contraria alla chiusura ha raccolto in pochi giorni ben 1781 firme, numero assai superiore a quello dei cittadini normalmente votanti.

Quello di Balerna è un ufficio molto ben frequentato, in un paese con 3'500 abitanti e 3'700 posti di lavoro, davanti al quale transitano giornalmente più di 20'000 veicoli, dispone di posteggi propri e della fermata del bus davanti all’ingresso, offre servizi completi alla popolazione, con 4 sportelli di sicurezza, 1 sportello per invii di massa con addirittura pista “drive in”,  2 cabine telefoniche, impianto di 262 caselle accessibili in ogni momento e postomat.

Secondo i dati forniti dalla Posta, serve in media ogni giorno qualcosa come 224 clienti, 1 ogni 2 minuti nelle 6.5 ore di apertura, vale a dire 61'695 utenti all’anno.

Quanti clienti può avere una normale attività commerciale, esclusa la grande distribuzione? 10, 20, esagero 50 al giorno. L’ufficio di Balerna ne ha 224.

Nonostante ciò, esso sembra incredibilmente non più raggiungere i requisiti mini per poter essere mantenuto.

Veramente vi è da chiedersi quali altri uffici potranno mai salvarsi, se nemmeno un ufficio così ben frequentato e così strategico va più bene.

Del resto le soluzioni con le agenzie postali non sono che dei palliativi per cercare di indorare la pillola.

Lo si capisce se appena si considera che le prestazioni di un ufficio postale sono offerte all’interno di locali a ciò appositamente predisposti, con tutte le necessarie misure di sicurezza, e da parte di personale qualificato.

Esternalizzando il servizio, ad esempio in negozi di alimentari, queste indispensabili condizioni quadro vengono meno, per cui possono essere erogate solo prestazioni minime.

Oltre alla consulenza da parte di funzionari competenti, vengono in particolare a mancare le operazioni a contanti. Non sono quindi più possibili rimborsi o mandati di pagamento, versamenti su un proprio conto o su conti di terzi, pagamenti in contanti e prelevamenti in contanti, che sono garantiti unicamente per un importo di CHF 50.

La persona anziana ad esempio, che a partire dal 2017 non riceverà più la propria pensione a casa, sarà quindi costretta a prelevarla in agenzia a CHF 50 alla volta; complimenti. Se questo è il servizio di base sufficiente garantito dalla costituzione, qualcosa veramente non va.

Nessuna garanzia poi per il mantenimento dei posti di lavoro e degli ulteriori servizi, quali caselle postali, cabina telefonica e postomat, con tanti saluti anche alla privacy.

L’esperienza dimostra che i Comuni non vengono minimamente ascoltati e che anche l’indignazione della popolazione e le migliaia di firme raccolte è come se neppure esistessero.

Proprio oggi a Balerna la Posta è anche riuscita a distribuire una circolare contenente dati del 2009, oltretutto di un altro Comune, a dimostrazione della scarsa attenzione che viene riservata alle situazioni locali, quando ormai altrove si è deciso di impugnare il macete.

Indubbia quindi la necessità di una misura correttiva urgente, quale la moratoria generale richiesta con il nostro atto parlamentare, perlomeno nei casi in cui non vi è l’accordo del Comune e sin tanto che il Parlamento federale non si sarà determinato sulla modifica delle regole del gioco, opportunamente richieste con la parallela iniziativa del collega Durisch.

Una moratoria da porre in vigore immediatamente e per tutti i casi, anche per quelli già decisi, ma non ancora cresciuti in giudicato o attuati.

Diversamente la Posta procederà indisturbata con la propria politica di chiusura, come recentemente annunciato, decurtando drasticamente il servizio pubblico e sopprimendo numerosi posti di lavoro a beneficio di residenti.

Con questo atto parlamentare intendiamo dare un segnale forte alla Posta e al Consiglio federale, per dire che questa non è la politica che vogliamo.

Vogliamo invece una Posta che continui a offrire direttamente un vero servizio alla popolazione, soprattutto alle fasce più deboli, quali i nostri anziani.

Vogliamo una Posta che crei e mantenga posti di lavoro qualificati a favore delle nostre famiglie e che contribuisca alla vitalità dei nostri Paesi.

Solo se rimarremo compatti in quest’aula, saremo forti e potremo farci ascoltare a Berna”.

* deputato e sindaco di Balerna

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