Il direttore della Regione: "Brutta politica, perché se l’uno non tirava fuori lo scandalo numero uno, molto difficilmente la seconda vicenda sarebbe emersa"
La polemica ha visto contrapposti in particolare il PLR e il PPD, con duri scambi di accuse e contro accuse. E proprio due partiti vengono “randellati” dal direttore della Regione, nell’editoriale pubblicato questa mattina.
“Dove sta quindi l’esempio di brutta politica? - scrive Caratti - Sta nei dubbi e nei sospetti generati da quel gruppetto di politici (targati Plr) che, fiutando l’occasione (o se volete l’affare) di poter edificare e poi vendere o affittare allo Stato spazi che stavano costruendo, si sono mossi prestando il fianco ad una legittima sassaiola di critiche. Questo perché, se un granconsigliere (il Plr Paolo Pagnamenta) è allo stesso tempo imprenditore e si attiva per promuovere alla sezione della Logistica del Cantone un suo progetto oltre a sottoscrivere una mozione sulla ‘Città dei mestieri’, e se, sempre la medesima persona siede in parlamento e ha anche il potere di votare quel progetto (o perlomeno di esercitare una certa influenza sui colleghi), c’è qualcosa che non funziona. Anche se questi sostiene che si sarebbe se del caso ricusato. Ovvio che la replica appaia come la più classica foglia di fico”.
Ma il direttore della Regione ne ha anche per il PPD: “La brutta politica - aggiunge - si manifesta anche quando si scopre che un partito (o alcuni esponenti di punta di quel partito) rendono pubblica la vicenda della ‘Città dei mestieri’ (colpendo gli avversari), perché sono malmessi dopo il terremoto Argo1. Come dire: voi ci avete rotto le scatole e fatto fare figuracce, tanto che è stata istituita una commissione parlamentare d’inchiesta che ci sta passando ai raggi x? Allora, occhio per occhio e dente per dente: beccatevi questa! Mica siete verginelle. Brutta politica, perché se l’uno non tirava fuori lo scandalo numero uno, molto difficilmente la seconda vicenda sarebbe emersa. Anche perché, quando si inizia a fare le pulci all’altro, non si sa poi dove si andrà a finire. Di pulce, in pulce. Meglio tenere scandalini e scandaletti sotto traccia, come si nasconde la polvere sotto il tappeto. Io chiudo un occhio adesso, così tu lo chiudi domani”.