Il presidente Piero Marchesi e il Consigliere Nazionale Marco Chiesa contro il giornalista: "Intervenga la direzione della RSI"
BERNA/COMANO - “Un servizio fazioso e denigratorio”. È durissima la reazione dei vertici dell’UDC ticinese che, in una nota stampa, firmata dal presidente Piero Marchesi e dal Consigliere Nazionale Marco Chiesa, si scagliano contro il commento del corrispondente Nicola Zala, andato in onda, ieri sera, nell’edizione principale del telegiornale della RSI.
Un’analisi, quella di Zala, sulla votazione del progetto fiscale e risanamento dell’AVS votato dal Consiglio nazionale, che i vertici democentristi bollano come “politico-strumentale, sprezzante e tendenzioso”.
“Se il servizio del giornalista Pietro Bernaschina - scrivono Chiesa e Marchesi - è stato certamente equilibrato, all’altezza del servizio pubblico, il signor Zala al contrario si è scagliato con delle invettive partigiane e diffamatorie nei confronti dell’UDC che non hanno mancato di sollevare reazioni sdegnate. Da parte sua non è stata spesa alcuna parola sui motivi che hanno portato l’UDC a chiedere il rinvio in commissione del messaggio in esame, nulla neppure sul voto terminato 101 a 93 per separare il pacchetto e il silenzio totale sulle dichiarazioni in aula di Magdalena Martullo - Blocher in merito ai motivi che hanno fatto si che votasse in maniera convinta contro il progetto. Abbiamo solo assistito, al contrario, ad un attacco denigratorio contro la vicepresidente dell’UDC Svizzera”.
“Il signor Zala - si legge ancora nella nota - si è inoltre distinto per aver ben pensato di sottacere che questo progetto approvato non fosse quello del Consigliere federale Maurer ma del Consiglio degli Stati, già autore del fallimentare progetto sulla riforma della previdenza 2020, cercando inoltre di pretestuosamente alimentare una divisione tra il Consigliere federale e il suo partito. Il nulla infine sul maltrattamento della democrazia diretta e sull’impossibilita dei cittadini a potersi esprimersi separatamente sui due oggetti. Motivo alla base del rifiuto UDC, ma forse non molto importante per il commentatore a cui probabilmente non sta a cuore la nostra democrazia diretta”.
“In buona sostanza - concludono Chiesa e Marchesi - il servizio del signor Zala è inscrivibile unicamente nell’ottica di danneggiare la serietà e la buonafede di un partito tramite la strumentalizzazione dei fatti e la descrizione romanzata della sua avversità nei confronti dell’UDC. Zala conclude che l’UDC è già in campagna per le prossime elezioni federali, noi abbiamo l’impressione che alcuni Signori alla Zala siano già in campagna contro l’UDC. Chiediamo infine una presa di posizione da parte della dirigenza di RSI perché non siamo disposti ad accettare queste derive del servizio pubblico”.