La lettera con cui l’ex Cancelliere impartisce le disposizioni è stata trovata solo in questi giorni a margine delle verifiche chieste dalla Sottocommissione finanze
BELLINZONA - Nei giorni scorsi è emerso che l’ex cancelliere dello Stato Giampiero Gianella ha ricevuto un rimborso spese maggiorato di mille franchi all’anno tra il 1999 e il 2011: 6'000 anziché 5’000.
Ma non solo. LaRegione scrive che dalla documentazione che alla Commissione della gestione ha ricevuto dal Consiglio di Stato risulta che Gianella ha richiesto espressamente al capo ufficio degli stipendi il versamento di 6’000 franchi tre giorni dopo che il Consiglio di Stato stesso aveva stabilito il forfait di 5’000. Non chiedendo un adeguamento, ma lasciando intendere che il governo avesse fissato a 6'000 franchi l’indennità.
Svista o menzogna?, si chiede il quotidiano. “Come ho avuto modo di anticiparle al telefono – scrive l’ex cancelliere al capo ufficio il 20 maggio 1999 –, il Consiglio di Stato nel corso della seduta di questa settimana ha adottato una serie di disposizioni intese a regolare delle agevolazioni”.
Precisa quindi che il Governo ha stabilito per i ministri “un’indennità forfettaria annua di fr. 15’000.-- (...), rispettivamente 6’000.-- per il Cancelliere”.
Anche se la Nota a protocollo del 17 maggio 1999, firmata dallo stesso Gianella, stabilisce che “la somma forfettaria per [le sue] spese di rappresentanza è di Fr. 5’000.-- annui”. Nel richiederne 6mila, si premura che siano versati “a partire dall’inizio di maggio”, dunque retroattivi.
La lettera con cui l’ex Cancelliere impartisce queste disposizioni, scrive sempre LaRegione citando la comunicazione del Controllo cantonale delle finanze “è stata trovata solo in questi giorni a margine delle verifiche chieste dalla Sottocommissione finanze in relazione ai rimborsi del CdS, in quanto l’ex Cancelliere non ne aveva mai fatto riferimento nelle revisioni precedenti”.
Restano da capire perché il Governo, rispondendo a un’interrogazione di Raoul Ghisletta nel settembre 1999 ha indicato che l’indennità di Gianella era di seimila franchi, e perché sempre il Governo nel 2005 non è intervenuto quando il Controllo cantonale delle finanze segnalò ai ministri allora in carica l’incongruenza tra i cinquemila dovuti e i seimila versati…