Dopo la segnalazione in Procura, il Governo scova una nota a protocollo e la trasmette ai deputati della Gestione. Ecco cosa c'è scritto
BELINZONA - Chi ci capisce qualcosa è bravo. Rimborsopoli vive ormai di continui colpi di scena. Fatti che, non di rado, si smentiscono gli uni con gli altri in un brevissimo lasso di tempo.
Settimana scorsa la Commissione della Gestione aveva segnalato al Governo e al Ministero Pubblico, l’ennesima anomalia. Nel mirino uno dei protagonisti della vicenda: Giampiero Gianella.
Dopo l’ennesima segnalazione del deputato Matteo Ponzini, infatti, sembrava proprio che qualcosa non quadrasse. L’ex Cancelliere, stando alla documentazione in possesso dei deputati, incassava 6’000 franchi invece dei 5’000 decisi dal Governo. Ballavano insomma 1’000 franchi in più su diversi anni, senza pezza giustificativa.
Di qui la decisione di scrivere alla Procura e al Consiglio di Stato. Ma ieri, come detto, ecco l’ennesimo colpo di scena. Il Governo, come riferisce la RSI ha scovato negli archivi una nota a protocollo che in effetti fissava il rimborso a 6’000 franchi.
I ministri lo hanno segnalato ai deputati della Gestione, con tanto di scuse: ”Ci spiace – scrive l'Esecutivo – averla trovata solo ora, ma non ve n'era traccia nel dossier presente nell'ufficio del Cancelliere, né tantomeno essa era stata menzionata nello scambio di corrispondenza avuto nel 2005 con il Controllo cantonale delle finanze”.
La Regione segnala tuttavia un ultimo interrogativo interessante. La nota a protocollo scovata dal Governo è datata 26 maggio. Sei giorni dopo della lettera di Gianella nella quale, rivolgendosi all’Ufficio stipendi del Cantone, l’ex Cancelliere indicava il suo forfait in 6’000 franchi. Come si spiega?