Anche l'UDC picchia duro dopo che l'Ufficio federale di statistica ha certificato nel nostro Cantone 66'316 lavoratori provenienti da oltre confine
BELLINZONA - In Ticino non ci sono mai stati così tanti frontalieri. L’Ufficio federale di statistica ha infatti comunicato oggi che nel secondo trimestre del 2019 si è toccato il picco di ben 66’316 lavoratori provenienti da oltre confine, segnando un aumento del 3,8% rispetto ai tre mesi precedenti e del 3,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Cifre da record, come detto, che hanno suscitato reazioni politiche in un amen. Sugli scudi, naturalmente, i partiti di destra, Lega ed UDC, che della lotta al frontalierato hanno fatto una bandiera.
“Avanti così - scrive Lorenzo Quadri su Facebook - ed entro fine anno arriveremo a quota 70mila! È evidente che quasi 66’500 frontalieri in un Cantone con 350mila abitanti è una cifra che non ha uno straccio di giustificazione, né economica, né congiunturale, né altro: è, semplicemente, un’invasione! Un’invasione a danno dei Ticinesi, che vengono soppiantati sul mercato del lavoro cantonale!”
“Per questa invasione - prosegue il Consigliere Nazionale leghista - ringraziamo i camerieri dell’UE in Consiglio federale, e soprattutto ringraziamo il triciclo PLR-PPD-PSS che ha rottamato la preferenza indigena plebiscitata dal popolo! Compresi i rappresentanti ticinesi del triciclo a Berna! Quelli che, non ancora contenti, vogliono addirittura ridurre la Svizzera ad una colonia dell’UE sottoscrivendo lo sconcio accordo quadro istituzionale!”.
Alle dure parole di Quadri si sommano anche quelle dell’UDC: “Le ultime statistiche - scrivono i democentristi in una nota - sono uno schiaffo a chi ha dato fiducia ai nostri governanti: La Svizzera ha la più alta sottoccupazione di tutta Europa, la più alta percentuale di persone che vorrebbero poter lavorare o poter lavorare di più, eppure è nuovo record di frontalieri!”
“Ancora una volta - termina il comunicato - le cifre dimostrano che la libera circolazione sta emarginando la nostra gente dal mercato di lavoro. Ancora una volta, i residenti in Ticino vedono i loro posti occupati da altri. Per chiarezza: non condanniamo chi cerca lavoro da oltre frontiera, ma condanniamo chi in politica ostacola un sano equilibrio a scapito di chi vive in Ticino e deve arrivare alla fine del mese. C’è qualcosa che non va! Basta farci male da soli. Basta dumping salariale, basta libera circolazione. E’ ora di svegliarsi!”.