Dopo la mossa di PS, Lega, UDC e Verdi, che hanno chiesto formalmente di reintrodurre l'opzione, i leader dei partiti di centro nicchiano: "Serve il maggioritario"
BELLINZONA - Il guanto di sfida a PLR e PPD è stato lanciato formalmente nelle scorse ore, attraverso un’iniziativa parlamentare firmata da un folto gruppo di Gran Consiglieri di UDC, Lega, PS e Verdi (capitanati da Marchesi, Durisch, Bignasca e Schönenberger). Il testo chiede di reintrodurre la possibilità di congiungere le liste anche a livello cantonale e comunale. Una mossa, hanno spiegato i promotori dell’iniziativa, che si giustifica dopo che i due partiti di centro - da sempre contrari a questa opzione - hanno deciso di apparentarsi per le Federali.
La Regione ha interpellato i presidenti di PPD e PLR, per sapere se sono intenzionati a raccogliere la sfida. Ma sia Fiorenzo Dadò che Bixio Caprara, pur non chiudendo la porta, frenano decisamente sull’ipotesi, appellandosi a una serie di distinguo.
“Le congiunzioni fini a sé stesse - ha dichiarato Dadò al quotidiano bellinzonese - non hanno ragione di esistere. Se si vorrà fare una riforma elettorale in Ticino bisognerà senz’altro abbracciare un discorso che contempli il sistema maggioritario, sul quale sono personalmente favorevole. Si potrà quindi andare verso le congiunzioni, ma ponendo una più alta soglia di sbarramento per l’ingresso in Gran Consiglio. Solo così avrebbe senso”.
A far eco al presidente pipidino, sostanzialmente con gli stessi argomenti, anche Bixio Caprara: “Non bisogna continuare a confondere i piani. Noi c’eravamo espressi contro la reintroduzione delle congiunzioni nelle elezioni a livello cantonale e comunale quando le regole dipendevano dal nostro Cantone e dunque da nostre decisioni. Sul piano federale vigono altre regole e come partito abbiamo preso una decisione visto i poli costituitosi a destra e a sinistra. Non si tratta solo di dire sì o no. La riflessione, come peraltro avevamo già ricordato, va estesa al tema del maggioritario per gli esecutivi e a quello di una soglia di sbarramento d’accesso. Non si possono improvvisare cambiamenti istituzionali importanti soltanto per i presunti vantaggi che possono avere taluni piuttosto di altri”.