Nel frattempo, ed è il secondo elemento, sono salite a 186 (fino a sabato risultavano 113) le buste rientrate dall’estero dopo la data del voto, che non hanno quindi potuto essere spogliate. Il dato riguarda 109 comuni su 115
BELLINZONA – Sul pasticciaccio del ballottaggio per gli Stati emergono oggi nuovi elementi. Il primo è che un secondo comune avrebbe inviato (usiamo il condizionale in attesa di una conferma ufficiale da parte del Cantone) il materiale di voto ai propri cittadini residenti all’estero per posta B. Per di più giovedì 31 ottobre, quindi in modo chiaramente tardivo rispetto alla data del voto, fissata il 17 novembre. Si tratta di un piccolo comune, che conta una ventina di iscritti in catalogo che vivono fuori dalla Svizzera, mentre il caso di cui abbiamo parlato sabato riguardava un comune con una trentina di elettori 'esteri'.
Nel frattempo, ed è il secondo elemento, sono salite a 186 (fino a sabato risultavano 113) le buste rientrate dall’estero dopo la data del voto, che non hanno quindi potuto essere spogliate. Il dato riguarda 109 comuni su 115.
Qualche perplessità, ed è il terzo elemento, suscita anche il confronto sulla partecipazione al voto degli elettori residenti all’estero tra il primo turno (2'293) e il ballottaggio (1'673). Insomma, tra il primo e il secondo turno si sono ‘persi per strada’ ben 620 elettori, pari a una flessione percentuale del 27%. Mentre i votati in Ticino sono rimasti sostanzialmente stabili attorno al 47%, con un 1,3% in meno circa nella votazione di ballottaggio.