Dai partiti arrivano i primi commenti alle votazioni di oggi. I più soddisfatti sono senza dubbio i liberali e Sergio Morisoli, che definisce il s' alla sussidiarietà come "la mia vittoria più bella e più sofferta"
BELLINZONA – Il PLR esulta per quanto scaturito dalle urne. “Quella di oggi è una domenica di voto che ha dato esiti incoraggianti per la difesa dei valori liberali radicali in Svizzera. L’approvazione della modifica del codice penale che punisce la discriminazione e l’incitamento all’odio basati sull’orientamento sessuale è un concreto passo avanti verso una società più tollerante ed aperta. Allo stesso modo, l’esito del voto sull’iniziativa “più abitazioni a prezzi accessibili” ha scongiurato l’introduzione nel nostro Paese di misure fortemente illiberali in ambito immobiliare”, si legge in una nota.
Soddisfazione a metà per l’UDC, che è felice per il sì al principio di sussidiarietà: “In Ticino trionfa società civile! Con il 53,1% dei consensi il popolo ticinese ha accettato di introdurre il principio di sussidiarietà nella costituzione cantonale. Dopo 8 anni dall’Iniziativa parlamentare del capo gruppo UDC Sergio Morisoli, e dopo numerose peripezie e giravolte provocate ad arte per bloccarla da parte della sinistra e degli statalisti nascosti in tutti i partiti, oggi grazie al sostengo in parlamento di UDC, Lega e PPD, il popolo ha potuto finalmente esprimersi e l’ha fatto chiaramente”.
Lo stesso Morisoli non nasconde la sua gioia: "Vittoria! Certamente la mia vittoria politica più bella e più sofferta. Grazie! Dopo 15 anni dalla sua presentazione e derisione, nel mio libro Modernizzare lo Stato (2005). Dopo un’iniziativa parlamentare, una mozione e una interrogazione con a dir poco un iter rocambolesco e estenuante sull’arco di 8 anni, oggi il Popolo ha potuto finalmente dire e ha detto SI alla modernizzazione dello Stato introducendo il principio di sussidiarietà nella Costituzione. Ringrazio le cittadine e i cittadini per questo voto! E i colleghi UDC, Lega e PPD che dentro e fuori il Parlamento si son battuti contro la propaganda statalista della solita intesa radicosocialista".
Per contro, però, per i democentristi c’è rammarico per il no all’iniziativa di Ghiringhelli. “Purtroppo invece, per un soffio (ovvero la differenza di soli 427 voti) non è passata l’iniziativa popolare sulla legittima difesa che l’UDC ha sostenuto. Il risultato tirato è comunque la dimostrazione che il problema della sicurezza, dell’immigrazione e della criminalità di confine è sentito e preoccupa gran parte della popolazione ticinese. Indipendentemente dall’esito di questa votazione ci aspettiamo che governo e parlamento agiscano tempestivamente per dare quelle certezze concrete di sicurezza alla popolazione che vive a ridosso della frontiera. Il crimine e le attività illegali dell’hinterland milanese non finiscono più, purtroppo, alla dogana ma col passar del tempo invade anche il nostro territorio. L’UDC continuerà a battersi per la sovranità e la sicurezza in casa nostra”.
Per i Giovani, invece, prevale il rammarico per il sì al referendum nazionale sulla discriminazione. “Prendiamo atto della decisione popolare di inserire anche la discriminazione basata sull’orientamento sessuale nel codice penale. I Giovani UDC osserveranno ora in modo molto attento lo sviluppo della dottrina (attualmente inesistente) su questo articolo, e interverranno qualora ritenessero che le libertà di espressione, di culto o di commercio di singoli o gruppi venga ingiustamente limitata o censurata. Nonostante la sconfitta, siamo orgogliosi dell'impegno dei nostri membri e della proficua collaborazione con il comitato "No a questa legge sulla censura". Grazie all'impegno dei Giovani UDC, che insieme a UDF hanno lanciato il referendum, gli elettori hanno avuto la possibilità di votare sulle restrizioni alla libertà di opinione, di credo, di coscienza e di commercio. Tuttavia, grazie alle enormi risorse finanziarie e al sostegno di quasi tutti i partiti, la lobby LGBT è riuscita a mettere in scena il nuovo testo di legge come ulteriore protezione per gli omosessuali e i bisessuali e a distogliere l'attenzione dalle effettive conseguenze negative della legge. Le conseguenze negative dell’applicazione della norma rimangono oggigiorno difficili da valutare, e non è possibile prendere una decisione definitiva in questa fase sulle principali conseguenze da temere. Resta comunque chiaro che una porta è stata aperta al terrore e alla criminalizzazione delle opinioni. L'incertezza e la paura di dire la propria opinione o di rivelare le proprie convinzioni sono ormai una realtà. È auspicabile che la legge venga interpretata in modo restrittivo e che venga applicata solo in casi estremi, proprio come i suoi sostenitori hanno promesso durante la campagna. La libertà di espressione, di credo, di coscienza e di commercio sono alla base del sistema democratico. Ogni volta che questi diritti vengono ingiustamente limitati, o censurati, muore un pezzetto di democrazia. Per questo i Giovani UDC continueranno a lottare affinché rimanga possibile un discorso aperto e controverso su questioni delicate, garantendo a tutti i cittadini una giusta partecipazione nel processo democratico”.
I Verdi erano contrari al principio di sussidiarietà, contrari all’iniziativa sulla legittima difesa e favorevoli a quella sui prezzi accessibili degli affitti, ma ciò che più li soddisfa è il si al referendum sulla discriminazione basata sull’orientamento sessuale. “Il risultato raggiunto oggi nella votazione contro l’odio, non è figlio del coraggio, bensì dell’aver riconosciuto la necessità di punire forme di discriminazione bigotte che ledono la dignità di una comunità viva in ogni società. Una comunità che deve poter essere, amare, esprimersi e mostrarsi senza la paura di imbattersi in qualsivoglia forma d’odio e di discriminazione. Con un semplice sì abbiamo dato un chiaro segnale in opposizione a quei deboli tentativi di rimanere incatenati a passati conservatori, non più idonei con il presente. Con un semplice sì abbiamo smascherato la menzogna secondo cui si sarebbe limitata la libertà d’espressione di ognuno; una furba scappatoia per continuare a tollerare l’omofobia, la lesbofobia e la bifobia. Quasi certamente un contributo decisivo al successo di questa votazione è legato alle giovani generazioni che hanno meno paura di riconoscere che la società deve progredire, e noi con lei. Ciò vale per i diritti di tutte/i così come ad altri temi centrali come la lotta contro i cambiamenti climatici. Un successo quindi, che non ci deve però far dimenticare che la strada per estendere gli stessi diritti a tutte e tutti è ancora lunga”.
Per il PS, dopo la gioia per il no all'iniziativa Ghiringhelli e per il sì al referendum sulla discriminazione, prevale il rammarico. "Grande occasione mancata riguardo alla possibilità concreta di ottenere più abitazioni a prezzi accessibili. Il campo opposto all’iniziativa dell’Associazione svizzera degli inquilini, sostenuta in modo deciso dal PS, ha dispiegato moltissime risorse contro l’iniziativa, a favore delle agenzie e degli speculatori immobiliari. Senza scrupoli, ha anche prodotto molta disinformazione a proposito dell’iniziativa per trarre in inganno la popolazione. Gli inquilini continuano a pagare molti miliardi in più ogni anno per delle pigioni sulle quali non viene riportata la diminuzione di un tasso ipotecario ormai basso. L’accesso all’alloggio è e rimane un diritto fondamentale per cui il PS continuerà a battersi contro gli abusi: dannosi sia per la popolazione, sia per l’economia cui questi miliardi vengono a mancare. Il PS si opporrà in modo deciso anche al progetto dei partiti borghesi e della destra con cui vogliono fare aumentare il tasso di rendimento immobiliare del 2%".