“Se questa era la madre di tutte le lotte, da oggi l’UDC è orfana del suo cavallo di battaglia. La popolazione ha messo un punto", commenta il PS, che chiede ai partiti borghesi di trovare un'intesa per migliorare i diritti di chi lavora
BELLINZONA - L'UDC, sta emergendo nelle analisi post-voto, forse dovrà cambiare strategia, dopo aver perso alle urne una delle sue battaglie più importanti. Che su un tema fondamentale abbia perso, è innegabile, e il PS lo sottolinea (lo ha fatto in diretta tv anche il co-presidente Fabrizio Sirica): “Se questa era la madre di tutte le lotte, da oggi l’UDC è orfana del suo cavallo di battaglia. La popolazione ha messo un punto", si legge sul profilo Facebook del partito.
"Netta sconfitta per l'UDC! Nonostante la vittoria in Ticino, la proposta ha perso 15% rispetto al 2014! Perdita di credibilità della destra da un lato, ma anche un chiaro segnale, una richiesta di protezione per lavoratrici e lavoratori a cui vogliamo e dobbiamo dare seguito", prosegue.
E lo legge come "un appello ai partiti borghesi di voler finalmente trovare un’intesa per migliorare i diritti di chi lavora!", argomento su cui promette di continuare a impegnarsi.
Ad ogni modo, per il PS i risultati di questa domenica sono storici, dato si felicita di questa vittoria alle urne nella quasi totalità dei temi in oggetto. "Questo è un segnale forte: lo smantellamento dello stato non passa più, la popolazione vuole una politica sociale rivolta al futuro, come dimostra il largo risultato sul congedo paternità. La popolazione svizzera dice no ad una politica a favore di pochi! Oggi, le elettrici e gli elettori hanno chiaramente dimostrato la loro volontà di avere delle imposte eque e una politica famigliare efficace – e di non voler fare regali alle famiglie ricche. Con il 61% di no alle deduzioni per i figli il popolo dimostra infatti di volere la fine della politica dei regali fiscali della destra. Questo inganno portato
avanti con le deduzioni sui figli sarebbe stato solo l'inizio di una serie di progetti che costano miliardi, a beneficio delle associazioni economiche e delle lobby delle grandi imprese. Anche in Ticino più del 47% della popolazione ha dimostrato che non è con gli sgravi fiscali che si costruisce una politica famigliare. Questo importante risultato lo abbiamo ottenuto grazie al nostro referendum e nonostante fossimo soli a condurre la campagna, con uno spazio mediatico occupato da altri temi. Dopo questo successo, che evita di sottrarre 380 milioni alle casse pubbliche, è giunto il momento di impiegare più mezzi per diminuire i premi delle casse malati come propone la nostra iniziativa. Iniziativa che chiede una limitazione dei premi al 10% del
reddito disponibile", è il commento riguardo il tema delle deduzioni fiscali ai figli.
Il chiaro sì al congedo di paternità "colma, almeno in parte, una lacuna nel sistema sociale svizzero. Due settimane di congedo di paternità non possono che rappresentare un minimo assoluto. Il prossimo passo è il congedo parentale, come già richiesto dal PS in diversi Cantoni attraverso delle iniziative e come già in atto nella maggior parte dei Paesi europei".
Il PS esulta anche per il no alla legge sulla caccia, "per una protezione sostenibile delle specie. Il NO alla legge sulla caccia non è un voto delle città contro le regioni di montagna. Il rifiuto della revisione della legge apre la strada a una soluzione più sostenibile. Dobbiamo riprendere il dialogo tra le parti e, insieme alle organizzazioni per la protezione della natura e alle associazioni di cacciatori, lavorare rapidamente a una migliore revisione della legge sulla caccia e all'urgente necessità di una maggiore protezione della biodiversità".
I socialisti trovano del buono pure nell'ultimo oggetto in votazione, i caccia. "Il risicatissimo sì allacquisizione di aerei da combattimento non è un lasciapassare per i futuri contratti sull’armamento. Al contrario, la campagna referendaria e il risultato ottenuto mostrano che lo scetticismo della popolazione si estende ben oltre l’area della sinistra. Il PS si aspetta che il il Consiglio federale basi la sua futura politica di sicurezza su un’attenta analisi delle reali minacce. Mentre continuano a essere spesi miliardi per oggetti di lusso come i caccia, si profilano
all'orizzonte lacune nella sicurezza in caso di attacchi informatici o minacce terroristiche".