"Come sindacato ci riserviamo anche di procedere a delle richieste mirate nei confronti di singoli datori di lavoro”, si legge in una nota, dopo che Zali ha detto che il Governo non interverrà nella questione
BELLINZONA – Quella relativa alla tassa di collegamento è una lunga vicenda. Dopo l’approvazione del Parlamento e dei cittadini, un lungo iter di ricorsi di fatto non ha ancora fatto entrare in vigore la legge. Al momento, dato anche il momento di crisi, nessuno pensa di introdurla a breve.
C’è un ma. “Molti datori di lavoro hanno fin da subito trattenuto un contributo per la tassa dalle buste paga dei dipendenti che usufruiscono di parcheggio. Tuttavia il Consigliere di Stato Claudio Zali pochi giorni dopo la sentenza del TF ha affermato che la tassa non sarà prelevata in modo retroattivo e nemmeno pretesa in questo periodo di crisi”, scrive in una nota l’OCST, che il 28 aprile aveva “quindi richiesto ai datori di lavoro di restituire quanto prelevato, in particolar modo alla luce del delicato momento storico. Molte aziende, tra cui per esempio l’Ente Ospedaliero Cantonale, avevano deciso di attendere una formale decisione del Consiglio di Stato prima di procedere”.
Non tutti, però, hanno agito allo stesso modo. Ieri in Gran Consiglio Claudio Zali ha detto che il Governo non intende intervenire nell’affare “restituzione della tassa di collegamento” che resterà dunque una questione tra privati.
Di nuovo OCST “chiede quindi che le aziende restituiscano quanto accantonato in questi anni. In questo delicato e particolare momento qualsiasi importo può risultare importante per le lavoratrici e i lavoratori. Come sindacato ci riserviamo anche di procedere a delle richieste mirate nei confronti di singoli datori di lavoro”.