Il Consiglio di Stato ha deciso anche che non sarà retroattiva e che i tre anni di prova partiranno dalla data di entrata in vigore. Prima si deve superare la crisi economica causata dal Covid
BELLINZONA - Il Consiglio di Stato nella sua seduta odierna ha preso atto delle motivazioni con le quali il Tribunale federale ha respinto i 19 ricorsi presentati contro la modifica della Legge sui trasporti pubblici.
Dopo la decisione del Gran Consiglio nel 2015 e l’approvazione in referendum da parte della popolazione nel giugno del 2016, la massima istanza giudiziaria ha confermato la legittimità della tassa di collegamento quale imposta volta a orientare le abitudini di mobilità della popolazione e dei frontalieri. Come noto, si tratta di un elemento della politica cantonale di mobilità composta da un insieme organico di misure pensate per riequilibrare l’utilizzo dei diversi mezzi di trasporto, a beneficio dei cittadini e dell’ambiente.
Nella sua decisione il Tribunale federale ha invitato il Consiglio di Stato a fissare una nuova data per l’entrata in vigore delle nuove norme.
Tenuto conto dell’esigenza di superare la crisi economica causata dalla pandemia da COVID-19 l’entrata in vigore della tassa di collegamento non avverrà prima del 2022. Il Consiglio di Stato ha altresì deciso che non avrà effetto retroattivo.
La decisione formale di entrata in vigore sarà presa a tempo debito e comunicata con sufficiente anticipo affinché gli assoggettati possano a loro volta svolgere eventuali attività preparatorie.
Il periodo di prova di tre anni previsto dalla Legge prenderà dunque avvio con l’entrata in vigore della tassa e sarà accompagnato da un adeguato monitoraggio che ne valuterà gli effetti.