L'ormai ex vice sindaco di Lugano: "Ho lavorato fino all'ultimo con molto entusiasmo. Principi e valori calpestati negli ultimi tre anni"
LUGANO – Michele Bertini seguirà le elezioni comunali con occhio d'interesse, ma da normale cittadino. Dopo tredici anni di politica, l'ormai ex vice sindaco di Lugano si defila dalla cosa pubblica. Il diretto interessato si è raccontato al Corriere del Ticino spiegando le frizioni interne nel PLR che lo hanno spinto ad abbandonare la politica a soli 35 anni.
"Non sono capricci, ma una scelta coerente con i miei principi. Principi e valori che sono stati calpestati negli ultimi tre anni. Sono sollevato perché finalmente esco da delle dinamiche velenose e meschine che ci sono all'interno del PLR di Lugano. Detto questo, lascio con un po' di amarezza consapevole di aver lavorato fino all'ultimo con tanto entusiasmo".
Ma quali sono i valori a suo dire calpestati? "Il rispetto, l'impegno disinteressato, il sacrificio e il riconoscimento del lavoro diligente. Persone che pensavo più vicine hanno preferito voltarsi dall'altra parte", confida Bertini al quotidiano.
L'intervista tocca temi scottanti come anche lo sgombero dell'ex Macello. "Dobbiamo dire la verità: per anni la Città è rimasta prigioniera dell'idea che l'ex Macello non andasse toccato per paura delle reazioni. Ora si è finalmente usciti da questo vicolo cieco".