Il neoletto Municipale non nasconde che il PPD temeva di perdere il seggio, "e visto quanto successo in altri centri non era insensato. Sono felice di aver raccolto la sfida, quelle che si perdono in partenza sono solo quelle che non si giocano"
LUGANO - Scherza, Filippo Lombardi. "Sono l'usato sicuro!". Il PPD temeva di perdere il seggio, lui è stato eletto e rientra dunque nel mondo della politica.
"Quando il partito è venuto a cercarmi, sarei dovuto essere all'estero, invece causa Covid ero qui e mi hanno trovato", racconta anche un aneddoto.
Passando alla paura di uscire dal Municipio dei popolari democratici, alla RSI spiega che "per quel che vediamo nei centri non era insensato".
"Sono contento di aver accettato questa nuova sfida. Come si dice nello sport, le uniche sfide perse in partenza sono quelle che si decide di non disputare".
Sa che lo aspetterà molto lavoro. "Il post pandemia imporrà un lavoro addizionale importante. Oltretutto Lugano deve prendere decisioni e cominciare realizzazioni su questioni strategiche, non solo il PSE di cui si è parlato tanto in campagna elettorale, pensiamo alla riqualifica del Lungolago, all’aeroporto, al Polo Congressuale, ecc. E fra la gente c’è chi ha perso il lavoro, gli esercenti e i commercianti che si trovano in difficoltà. Non bisogna aiutarli solo dando soldi, Berna ha allargato i cordoni della borsa ampiamente, come mai negli ultimi 20 anni. Noi dobbiamo pensare a rilanciare commercio, turismo, sport, tutto, per uno spirito di ripresa di Lugano".