Approvata da 71 deputati quella che viene definita una soluzione che permette di superare gli steccati partitici. Sarà affidata a un ente non legato al Ticino e alla politica
BELLINZONA - Oggi il Gran Consiglio ha dato via libera a un audit esterno e indipendente per far luce, una volta per tutte e dopo vari anni di polemiche, sul caso degli abusi su giovani ragazze da parte di un ex funzionario del DSS.
Se ai tempi della bocciatura dell'apertura di una Commissione Parlamentare di Inchiesta c'erano stati scontri tra i partiti, ora si è capito sin da prima di approdare in aula che ci sarebbe stato consenso. Tutti gli interventi dei relatori dei partiti sono andati nella direzione della richiesta di chiarezza, per comprendere chi ha sbagliato e che cosa si sarebbe potuto fare di diverso, oltre a come fare per evitare nuovi casi in futuro.
La vicenda degli abusi al DSS era stata rimessa al centro del dibattito da un servizio di Falò che aveva dato voce alle vittime. Sin dalla messa in onda si era percepita da parte della politica una unanimità verso la soluzione dell'audit esterno, e così è stato: il dibattito non ha riservato sorprese e nemmeno il voto.
In 71 deputati hanno votato a favore dell'audit, con 4 astenuti. Ora lo dovrà organizzare la Commissione della gestione. Sarà affidato a un ente esterno, che non abbia legami nè con il Ticino nè con la politica. Chi viene chiamato a testimoniare sarà legalmente obbligato a farlo.
C'è soddisfazione generale tra i banchi, la soluzione è vista come un superamento degli steccati partitici, come ha detto il leghista Guerra. Ma Tamara Merlo avvisa: "Se non fossimo soddisfatte dei risultati dell'audit, potremmo richiedere di nuovo una CPI".