Un’interpellanza interpartitica presentata dai Verdi chiede che si faccia chiarezza sulle vicende di abusi sessuali e mobbing e venga aperta un’inchiesta d’ufficio
BELLINZONA - Dodici deputati di diverse aree politiche, eccetto il PS (Verdi, UDC, Centro/PPD, PLR, Più Donne e Lega) interpellano il Governo sulla vicenda dei casi di molestie sessuali e mobbing avvenuti all’interno dell’Associazione ciechi e ipovedenti della Svizzera italiana (Unitas).
"Ci sono elementi che non possono essere accolti così come sono stati esposti dal Consiglio di Stato e da Unitas”, si legge nell’atto parlamentare, il cui primo firmatario è il Verde Marco Noi.
La domanda principale rivolta al Governo è se intende trasmettere al Ministero pubblico i risultati dell’audit, affidato agli avvocati Raffaella Martinelli Peter e Stefano Fornara. I deputati firmatari ritengono che la magistratura dovrebbe valutare se vi sono reati non ancora in prescrizione o perseguibili d’ufficio. Già nel 2021 la procura aveva emesso un non luogo a procedere proprio a causa dei termini di prescrizione.
Ma per gli interpellanti è “molto verosimile che da quanto emerso dalle differenti fonti sui contenuti dell’audit vi siano abbastanza elementi per indurre il Cds e il DSS steso a segnalare al ministero pubblico il tutto in modo che si apra d’ufficio una procedura d’inchiesta per coazione sessuale, per sfruttamento dello stato di bisogno e/o eventualmente per altri reati non emersi precedentemente“.
I firmatari dell’atto parlamentare ritengono che la segnalazione alla magistratura vada fatta per rispetto alle vittime che negli scorsi anni hanno subito molestie da parte di un dirigente dell’Associazione. L’atto parlamentare chiede dettagli sulle persone sentite nell’ambito dell’audit, su quante sono state oggetto di molestie sessuali e in quali anni, e se il caso riguarda soltanto il dirigente in questione. Gli interpellanti chiedono anche al Governo se non vi siano gli estremi per chiedere il commissariamento dell’intera Direzione di Unitas e di vincolare la concessione dei sussidi cantonali al cambio di dirigenza.
Ricordiamo che ieri anche l’MPS ha preso posizione sul tema (LEGGI QUI).