Il Consiglio federale respinge la sua mozione: "Non vuol toccare i rapporti con l’Italia"
di Bruno Storni *
Il Consiglio Federale ha respinto la mozione “Per una nuova Convenzione con l’Italia per la disciplina della navigazione sul Lago Maggiore e sul Lago di Lugano”. Non vuol toccare i rapporti con l’Italia, non vuole rinegoziare la famigerata Convenzione Internazionale che da decenni sta fortemente penalizzando la navigazione sul Lago Maggiore, e ributta la palla al Consiglio di Stato invitandolo ad agire per progettare proposte consolidate per la navigazione sul Lago Maggiore.
La risposta del Consiglio Federale non sorprende perché sposa la reazione del CdS che aveva gettato acqua sul fuoco della lettera di protesta dell’Ente Regionale di sviluppo Locarnese e Vallemaggia del 5 novembre 2021 che chiedeva un intervento forte a Berna a la conseguente mozione che avevamo presentato il 30 novembre.
Va detto che il CdS aveva già risposto picche alla mozione “Per un finanziamento duraturo dei Servizi di Navigazione sui Laghi” che avevo presentato in CG nell’estate 2017, nella quale si chiedeva un intervento finanziario attivo del Cantone con le Organizzazioni turistiche nella Gestione della Navigazione sui Laghi.
Intanto la Confederazione pur dichiarandosi consapevole delle difficoltà che sta affrontando la navigazione sul Lago Maggiore, non vuole intervenire con i pari italiani e lascia al Cantone sbrogliare l’ingarbugliata matassa con il “Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili Gestione Governativa Navigazione Laghi Como Garda e Maggiore” (nomen est omen) che ci noleggia a caro prezzo alcune vetuste ed inquinanti navi (età media flotta navi Lago Maggiore oltre 60 anni).
Mezzi chiaramente incompatibili con un servizio di Trasporto Turistico e Pubblico da 21esimo secolo e lontanissimi dagli standard che i Trasporti Pubblici hanno adottato finalmente anche in Ticino. Mi riferisco alle nuove moderne flotte di treni regionali Flirt e, per chi arriva da fuori Cantone, gli Intercity Giruno e Traverso che trasportano i nostri ospiti sulle rive del Lago Maggiore, per poi scaricarli a metà del secolo scorso quando mettono piede sulle navi della Gestione Governativa, che oltretutto operano, come sappiamo, secondo la legge 1956 in regime di monopolio di stato accettato senza concorso e batter ciglio dalla Confederazione per il Bacino Svizzero malgrado l’art 9 della Convenzione del 1992.
Per concludere ricordo contenuti e obiettivi del Memorandum di Intesa (MdI) firmato il 31 maggio 2016 dalla Consigliera Federale Doris Leuthard come Capo del Dipartimento Federale dell’Ambiente, dei Trasporti, dell’Energia e delle Comunicazioni e dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio.
“Nel Mdl i due Stati concordano di sostenere il miglioramento della navigazione sui laghi Maggiore e di Lugano per avere un servizio all’altezza dell’importanza turistica dell’area interessata e … I ministri hanno dato mandato nel MdI a un gruppo di lavoro bilaterale di elaborare strategie volte al miglioramento dell’offerta a breve termine e a elaborare un piano di sviluppo a lungo termine.”
A sei anni dal MdI siamo ancora ai piedi della scala delle trattative con i pari Italiani, anzi qualche scalino sotto se consideriamo anche l’ultima decisione unilaterale Italiana di aumentare di 25 centimetri, a +1.5 m dallo zero idrometrico, il livello del Lago Maggiore (sic) senza coinvolgere la controparte Svizzera!
Nella speranza che ora si attivi come richiesto il Cantone, vedremo di insistere anche a Berna perché la Confederazione non può chiamarsi fuori... non possiamo lasciare il Lago Maggiore in questo stato di anarchia”.
* consigliere nazionale