La Lega dei Ticinesi: "La Svizzera deve ritirare immediatamente l'improvvida candidatura al Consiglio di sicurezza dell'ONU"
LUGANO – "La Lega dei Ticinesi condanna l’aggressione armata dell’Ucraina da parte della Russia, che ha riportato la
guerra convenzionale in Europa (quella che secondo la partitocrazia, sinistra in primis, avrebbe dovuto essere “impossibile”).
In queste circostanze, la neutralità risulta fondamentale non solo non per noi, ma per tutta l’Europa. La neutralità armata ha protetto la Svizzera per oltre 200 anni. Essa è il presupposto per i famosi “buoni uffici” elvetici nell’interesse della pace", si legge in un comunicato del Movimento di Via Monte Boglia.
"La servile adesione alle sanzioni decise dall’UE - che ricorda da vicino la ripresa dinamica, ossia automatica, del diritto UE prevista dall’accordo quadro istituzionale - demolisce la credibilità della Confederazione come mediatrice. E’ evidente che, per non peggiorare ulteriormente la situazione, la Svizzera deve ritirare immediatamente l’improvvida candidatura al Consiglio di sicurezza dell’ONU: non farlo sarebbe l’ennesima dimostrazione che la maggioranza della classe politica elvetica ha ormai gettato alle ortiche, nella foga di “accodarsi”, l’essenza stessa della nazione, ed uno dei suoi beni più preziosi".
E ancora: "Come la Germania (a governo rossoverde!) ha nei giorni scorsi deciso nuovi massicci investimenti nelle forze armate, anche la Svizzera deve tornare a disporre di un esercito in grado di assolvere alle proprie mansioni di difesa. Oggi questo non è più il caso. La responsabilità di tale situazione, come noto, è della sinistra che, sostenuta dal cosiddetto “centro”, ha portato avanti una politica di smantellamento: sia per quel che riguarda gli effettivi, sia in campo di armamenti ed ammodernamento dei mezzi a disposizione. Al punto che, dopo aver perso la votazione sul credito quadro per l’acquisto di nuovi aerei da combattimento, la sinistra ha lanciato un’iniziativa popolare del tutto pretestuosa contro il modello di velivolo scelto dal CF. Ci aspettiamo che questa astrusa iniziativa, in considerazione della situazione attuale, venga ora ritirata; sarebbe un doveroso gesto di responsabilità".
"Occorre tornare ad investire nella sicurezza del Paese: le ultime drammatiche evoluzioni internazionali dimostrano che essa, contrariamente a quanto le maggioranze politiche hanno tentato di far credere, non è affatto scontata. Investire nella sicurezza avrà inoltre il vantaggio aggiuntivo di tornare a creare posti di lavoro, anche in Ticino".