Viola Amherd: "L'assunzione di compresse allo iodio come misura di protezione per la popolazione svizzera è prevista in particolare in caso di incidente grave in una centrale nucleare nel nostro paese e nei paesi limitrofi"
BERNA – “La Svizzera è pronta a fronteggiare un eventuale incidente nucleare in Ucraina?”. È questa la domande che il consigliere nazionale PPD Fabio Regazzi ha sottoposto al Consiglio Federale. Una domanda a cui la consigliera federale Viola Amherd ha risposto nella seduta del 14 marzo.
“Il Consiglio federale non è in grado di quantificare tale rischio con una percentuale. Tuttavia, qualora le centrali nucleari dovessero venire distrutte o danneggiate, potrebbero esserci ripercussioni sui paesi confinanti e anche sulla Svizzera”, spiega.
E ancora: “Nel raggio di 50 chilometri dalle centrali nucleari svizzere le compresse di iodio sono già state distribuite per precauzione alle economie domestiche, alle aziende e agli enti pubblici. Nelle altre regioni della Svizzera, i cantoni garantiscono un adeguato immagazzinamento decentralizzato delle compresse di iodio in quantità sufficienti da poter rifornire tutta la popolazione. Predispongono la consegna delle compresse di iodio in modo tale che, in caso di evento, siano distribuite alla popolazione entro 12 ore dall'ordine della Centrale nazionale d'allarme”.
“È inoltre – aggiunge – previsto un immagazzinamento di compresse di iodio nelle farmacie e nelle drogherie. L'assunzione di compresse allo iodio come misura di protezione per la popolazione svizzera è prevista in particolare in caso di incidente grave in una centrale nucleare nel nostro paese e nei paesi limitrofi, qualora dovesse esserci una fuoriuscita di iodio radioattivo. Se e quando la popolazione svizzera dovrà assumere compresse di iodio in seguito a un evento nucleare in paesi lontani, dipende dal luogo in cui si è verificato l'evento e se le condizioni del vento favoriscono o meno un trasporto di radioattività in Svizzera”.
“Le compresse di iodio immagazzinate in Svizzera sono disponibili in quantità sufficiente in modo da consentire l'approvvigionamento della totalità della popolazione in caso di evento grave”, conclude Amherd.