Nella consueta manifestazione della giornata dei lavoratori, i discorsi hanno ruotato attorno ai temi politici su cui si voterà, alla settimana da 32 ore, alla parità salariale, alla dignità degli stipendi e alla situazione internazionale
BELLINZONA - Parità salariale, necessità di stipendi che "permettano di vivere e non di sopravvivere", per poter avere anche dignità. Ma non solo: settore infermieristico, riforma delle pensioni, settimana da 32 ore. Sono stati diversi i temi toccati durante la tradizionale manifestazione del Primo maggio a Bellinzona, dove dopo un corteo si sono tenuti i vari discorsi dei rappresentanti sindacali. Quest'anno però la situazione internazionale è piombata con forza a fianco dei problemi del mondo dei lavoratori ticinesi.
Infatti erano in molti, tra le migliaia di persone presenti, a portare delle bandiere e degli striscioni non solamente legati ai temi consueti, bensì anche alla guerra in Ucraina. La richiesta, incessante, è stata quella della pace, anche se si è auspicato che la Svizzera, oltre che continuare nel suo aiuto umanitario per i profughi del conflitto, estenda i diritti che ora spettano ai cittadini ucraini a tutti i rifugiati.
Si è fatta propaganda anche contro il decreto Morisoli, contro la Riforma delle pensioni e a favore della settimana di 32 ore.
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