Lo chiede al Governo il deputato del Centro in una mozione sottoscritta anche da Eolo Alberti, Paolo Pamini e Omar Terraneo
BELLINZONA - “L’aggiornamento dell’attuale modello di determinazione dei valori di stima deve evitare qualsiasi ulteriore aggravio fiscale o riduzione di prestazioni sociali per il cittadino”. Lo chiede il deputato del Centro (PPD) Paolo Caroni, in una mozione sottoscritta anche da Eolo Alberti, Paolo Pamini e Omar Terraneo.
“L’ultima tornata parlamentare ci ha dato lo spunto per approfondire un tema, quello delle stime immobiliari, che viene sollevato a scadenza regolare sia a livello politico che di società civile – si legge nell’atto parlamentare -. L’articolo 6 capoverso 3 della Legge sulla stima ufficiale della sostanza immobiliare del 13 novembre 1996 stabilisce che il Consiglio di Stato ordina una nuova revisione generale delle stime dopo 20 anni dall’entrata in vigore dei valori vigenti. In questo ambito si ricorda che il valore di stima è usato, solo a titolo di esempio, per calcolare l’imposta sulla sostanza e altri tributi fiscali, come pure per valutare l’accesso a determinate prestazioni sociali. Il processo di revisione deve pertanto essere svolto in maniera accurata e articolata, tenendo conto di tutti gli ambiti di impatto di questi valori di stima: ambiti, questi, che andranno esaminati in dettaglio affinché sia garantito perlomeno il principio di neutralità. Anche il quadro legislativo di riferimento, così come la legislazione relativa agli ambiti specifici sui quali i valori di stima hanno un effetto, dovranno essere approfonditi e riesaminati”.
In considerazione di questo aspetto, citiamo ancora dalla mozione, “i lavori che porteranno alla revisione saranno complessi e richiederanno un tempo importante da dedicare agli approfondimenti specifici. In questo senso è essenziale darsi il tempo necessario per mettere mano a questa revisione che, come detto, genererà effetti in vari ambiti. Si chiede quindi al Consiglio di Stato di fare in modo che questa revisione eviti qualsiasi ulteriore aggravio fiscale e qualsiasi riduzione in termini di prestazioni sociali per i cittadini, o che perlomeno risulti neutra. A questo proposito si chiede che l’entrata in vigore dei nuovi valori di stima possa avvenire anche dopo il 2025, ma comunque non prima dell’entrata in vigore delle varie revisioni legislative necessarie per garantire la neutralità fiscale e sociale”.