Secondo il PLR nazionale, l’operazione militare russa rappresenta un campanello d’allarme per la politica di sicurezza: “Occorre tener conto anche degli scenari più pericolosi, non solo di quelli più probabili”
BERNA - Il PLR nazionale, tramite il presidente e Consigliere agli Stati Thierry Burkart e le Consigliere nazionali Maja Riniker e Jacqueline de Quattro, chiede di rafforzare le capacità di difesa della Svizzera: "Tenere conto anche degli scenari più pericolBERNA - L'invasione russa dell'Ucraina ha cambiato drasticamente le prospettive della sicurezza in Europa; una situazione che riguarda anche la Svizzera. Il PLR nazionale è particolarmente sensibile in tema di politica di sicurezza, e se ne sta assumendo la responsabilità. Per i liberali radicali la necessità di agire è incontrovertibile; per questo motivo, il presidente del partito e Consigliere agli Stati, Thierry Burkart, le Consigliere nazionali Maja Riniker e Jacqueline de Quattro e il coautore dello studio Andreas Heizmann hanno presentato oggi a Berna un'analisi dettagliata sull'argomento.
Lo studio intitolato “L'invasione russa dell'Ucraina: un campanello d'allarme per la politica di sicurezza – Un'analisi dell'invasione dell'Ucraina e delle conseguenze che ne derivano per la politica di sicurezza svizzera da un punto di vista liberale” mostra come dovrà essere impostata in futuro la politica svizzera in questo importante ambito.
Un punto centrale dello studio è rappresentato da una chiara definizione della situazione di minaccia. La politica di sicurezza della Svizzera non deve essere orientata solo agli scenari più probabili, ma deve tenere conto anche di quelli più pericolosi. Un po’ come succede ai vigili del fuoco, che si preparano non solo per gli incendi domestici, ma anche per quelli di grandi dimensioni. Il principale problema di sicurezza dal punto di vista della Svizzera è e rimane la guerra nel cuore dell’Europa".
Diventa quindi indispensabile rafforzare la capacità di difesa dell'Esercito svizzero, affinché il suo mandato costituzionale per la difesa del Paese possa essere nuovamente rispettato. Per questo compito prioritario, è necessario aumentare le risorse e il livello dell'obiettivo.
Il rafforzamento della capacità di difesa consente anche una più stretta collaborazione con la NATO. Tale cooperazione offrirebbe alla Svizzera un numero maggiore di opzioni in caso di minaccia. Tuttavia, tale cooperazione in materia di difesa richiede esercitazioni congiunte regolari e il coordinamento dei sistemi (interoperabilità). È nell'interesse della Svizzera stabilire senza esitazioni il percorso da seguire.
Solo rafforzando le capacità interne e la cooperazione in materia di difesa è possibile massimizzare gli elevati investimenti nella sicurezza e preservare al contempo la libertà d'azione.
Per questo urge un dibattito pubblico sulla strategia nella politica di difesa della Svizzera e sulle sue implicazioni a livello di dottrina e di concezione di questo importante settore.