Lorenzo Quadri interpella il Governo: "Le università svizzere non sono in grado di formare degli informatici qualificati per le esigenze della Posta?"
BERNA – "Con un lungo comunicato stampa pubblicato in data odierna (13 settembre 2022) la Posta annuncia l’apertura di un “centro di sviluppo IT” in Portogallo, dove assumerà sul medio termine fino a 120 collaboratrici e collaboratori aggiuntivi. Secondo la Posta, infatti, in Svizzera non sarebbero a disposizione i “profili qualificati” (informatici) di cui l’azienda necessiterebbe nei prossimi anni". Inizia così l'interpellanza che il Consigliere nazionale leghista Lorenzo Quadri ha inoltrato oggi al Consiglio Federale.
Alla luce di quanto esposto, ecco le domande sottoposte:
- Come valuta il CF quella che è a tutti gli effetti una delocalizzazione in Portogallo (Lisbona) di impieghi “ad alto valore aggiunto” da parte della Posta?
- Ne era stato informato, e se sì con quale tempistica?
- Il CF ritiene credibile la teoria della Posta secondo cui in Svizzera non si troverebbe qualche decina di informatici?
- Le università svizzere, notoriamente tra le migliori al mondo, non sarebbero dunque in grado di formare degli informatici qualificati per le esigenze della Posta svizzera, mentre quelle portoghesi sì?
- Quali assicurazioni esistono che dietro la decisione della Posta non ci sia un semplice calcolo economico (risparmiare sugli stipendi)?
- La Posta smantella uffici postali, servizi e di conseguenza posti di lavoro in Svizzera, ma apre un centro di sviluppo IT in Portogallo: secondo il CF, questo modo di procedere è accettabile ed opportuno?
- Il CF ritiene affidabile la promessa, da parte di chi si appresta a delocalizzare all’estero, di creare in Svizzera 200 impieghi nel settore IT entro il 2030, ossia in un lontano futuro?
- Non ritiene il CF che la (deplorevole) iniziativa della Posta sia destinata a fungere da esempio ad altre aziende pubbliche e parapubbliche, oltre che a fornire un alibi alle delocalizzazioni del settore privato?