POLITICA E POTERE
L'MPS al Governo: "Necessario cambiare sistema di nomina per i direttori di scuola"
"La triste e recente vicenda del direttore delle medie di Lugano, ci spinge di nuovo ad affrontare la questione delle procedure di nomina dei direttori"
TIPRESS

BELLINZONA – "La triste e recente vicenda del direttore delle scuole medie di Lugano 1, ci spinge di nuovo ad affrontare la questione delle procedure di nomina dei direttori e delle direttrici degli istituti scolastici del Cantone. L’MPS ha già in passato fatto richiesta, attraverso un atto parlamentare, di un cambiamento di paradigma per la nomina dei direttori/ici chiedendo di rimettere in discussione non tanto la legittimità e il ruolo del DECS e del Consiglio di Stato come autorità di nomina (in particolare per le scuole medie e medie-superiori), quanto la mancanza di procedure decisionali che potessero in qualche misura coinvolgere tutto il corpo docente di un istituto scolastico". Inizia così l'interpellanza depositata da Matteo Pronzini, Angelica Lepori e Simona Arigoni per il Gruppo MPS-POP-Indipendenti.

"Una procedura che, di fatto, potrebbe rappresentare una sorta di “controllo dal basso” e che permetterebbe sicuramente una conoscenza dei candidati e delle loro storie professionali, dei loro atteggiamenti. Conoscenza che, appare evidente, non avviene attraverso l’attuale procedura di selezione che coinvolge, al massimo, la direzione uscente, rimanendo di fatto confinata a livello del Dipartimento e del governo. È stato affermato, proprio nelle vicende che hanno coinvolto il direttore delle medie oggi agli arresti per atti sessuali con fanciulli, che molti docenti sapevano e avevano già potuto ascoltare alcune testimonianze fatte da giovani allievi e allieve: se ci fossero state delle consultazioni più ampie, nel senso qui sopra da noi indicato, in fase di assunzione, le varie posizioni e i vari dubbi sarebbero forse potuti emergere, permettendo magari anche di intervenire per evitare che si realizzassero le condizioni che hanno permesso i fatti che ormai conosciamo".

E ancora: "Questa vicenda pone poi un altro problema relativo alla reale possibilità di fare delle scelte nella nomina dei direttori e delle direttrici. Sappiamo che molto spesso i/le candidati/e si contano sulle dite di mezza mano. Nel caso specifico è stato dichiarato che la persona in questione era l’unico candidato. Una “crisi di vocazione” che verosimilmente viene dalle reali condizioni di lavoro di questi funzionari e che porta poi inevitabilmente a scegliere non sulla base delle competenze reali, ma sulla base di chi si ha a disposizione. Abbiamo già ribadito come le condizioni di lavoro di questi funzionari dirigenti sia particolarmente difficile, le responsabilità sono elevate sia nei confronti degli allievi che delle famiglie dei docenti o del personale amministrativo, senza dimenticare le relazioni con le istituzioni a vari livelli. Dall’altra parte gli spazi di autonomia sono decisamente ridotti e molto spesso questi funzionari si ritrovano ad applicare direttive che vengono dall’alto senza una reale possibilità di decidere come lavorare".

"Bisogna inoltre ricordare che le scuole medie hanno a disposizione una segretaria unicamente al 50%; questo fa sì che molto lavoro amministrativo venga di fatto svolto direttamente dalle direzioni. Senza dimenticare il ruolo fondamentale che, proprio in una prospettiva di prevenzione, potrebbero giocare (se adeguamente rafforzate) proprio le segreterie delle scuole che vedono, sentono, colgono umori, difficoltà, ansie degli allievi. Ricordiamo, per riassumere, che abbiamo già più volte sostenuto la necessità di rivedere l’organizzazione del lavoro delle direzioni per garantire migliori condizioni di lavoro e una condivisione delle responsabilità".

Alla luce di quanto esposto, ecco le domande sottoposte al Consiglio di Stato: 

1. Negli ultimi 10 anni quanti rinnovi di cariche di direzione ci sono stati? In quante occasioni al concorso hanno partecipato più di due candidati? Come valuta questi dati?
2. Quali sono secondo il governo le ragioni della difficoltà di trovare candidati per il ruolo di direttore/trice?
3. Non ritiene opportuno aprire una seria riflessione sulle condizioni di lavoro di questi funzionari al fine di rendere maggiormente attrattiva la posizione e avere così un maggior numero di candidati/e?
4. Non ritiene opportuno potenziare il lavoro di segretariato nelle sedi scolastiche introducendo una/o segretaria/o a tempo pieno?
5. Non ritiene necessario (e utile) rivedere le procedure di selezione e nomina dei direttori degli istituti scolastici, in particolare cercando di coinvolgere il corpo insegnante e il personale amministrativo in queste procedure?

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