In un'interrogazione firmata dal presidente, il PLR chiede al Governo di chiarire gli aspetti irrisolti o che necessitano di risposte univoche
"Sul tema del PuLuMe ci sono ancora diversi aspetti rimasti irrisolti o che necessitano perlomeno risposte chiare e univoche, anche nei confronti della popolazione. Il recente dibattito in Gran Consiglio ne è la prova, così come la freschissima conferma da parte di USTRA che la terza corsia si estenderà fino a Lugano Nord – con un procedere (più o meno manifesto) ben illustrato in un recente articolo di Andrea Rigamonti apparso sui media". Inizia così l'interrogazione che il PRL - a firma del presidente Speziali – ha presentato al Consiglio di Stato.
"Il mero potenziamento dell’autostrada è temuto da una larga fascia di popolazione, in particolare nel Mendrisiotto, la regione del Cantone probabilmente più martoriata dal traffico e problemi di mobilità. Vale quindi la pena ricordarsi che il credito che il Cantone dovrà elargire per l’opera sarà soggetto a referendum e quindi l’opera non passerà solo tramite le maglie dei giudizi tecnici, ma anche del giudizio e della volontà popolare. La popolazione si domanda, ad esempio, come sia possibile fluidificare il traffico, quando immediatamente dopo la dogana di Brogeda (spesso ridotta a monocorsia), vi è un tunnel con ingresso a corsia unica (dove a sinistra si svolta a Como-centro). Lo stesso discorso vale per l’uscita verso Stabio – Gaggiolo, se pensiamo tra l’altro alla decisione del gennaio 2022 di congelare l’opera da parte del Consiglio federale".
E ancora: "Contemporaneamente, l’USTRA ha già iniziato alcune opere che hanno portato parti della tratta già ad avere 3 corsie (come a Mendrisio) e i lavori in corso dopo la galleria di Collina d’Oro. Purtroppo, questi interventi non sembrano essere accompagnati da misure a mitigazione dei rumori, come i ripari fonici. Non sono pochi i cittadini – per venire ad aspetti concreti della quotidianità – che durante la Fiera di San Martino hanno potuto percepire come l’impatto fonico dell’autostrada sia sempre più importante a scapito della qualità di vita. E questo anno dopo anno. Potremmo dire la stessa cosa per il viadotto Campaccio, il cui risanamento ha portato a una maggiorazione della sua dimensione. Anche in questo caso, di ripari fonici performanti non si vede traccia, e pace per la prevenzione dei rumori che gode, tra l’altro, anche di un’apposita legge federale".
Alla luce di quanto esposto, ecco le domande sottoposte al Governo:
1. Quali sono stati i risultati dei rilevamenti del rumore generato dall’autostrada sulle tratte soggette ad ampiamento del calibro? Quali sono i limiti attualmente in vigore? Cosa è stato fatto per mitigare il rumore di fondo dell’autostrada (sulla tratta Lugano– Mendrisio e oltre) nell’area densamente abitata?
2. Se il Consiglio di Stato era stato informato delle menzionate opere, ha proceduto anche a chiedere rassicurazioni in merito al loro obiettivo finale nonché al loro impatto ambientale (in particolare per il rumore)?
3. Quali misure a salvaguardia della popolazione e dell’ambiente sono state richieste e quali ottenute dal Cantone a USTRA?
4. Queste opere non sottolineano l’incoerenza tra il potenziamento generale dell’asse viario e il declassamento di alcuni tratti che restano un oggettivo collo di bottiglia?
5. Non reputa il Consiglio di Stato ambiguo il comportamento di USTRA, i cui lavori mostrano come si miri de facto a una terza corsia da Lugano a Chiasso?