“Abbiamo più volte ribadito la condanna del comportamento dell'ex-alto responsabile e abbiamo sempre espresso vicinanza alle vittime. Alcune delle persone che oggi accusano il Comitato ne facevano parte all’epoca dei fatti”
BELLINZONA - Il Comitato di UNITAS ha preso atto delle risposte del governo alle interpellanze del Gran Consigliere Marco Noi (Verdi Ticino) e del Gran Consigliere Matteo Pronzini in relazione al caso di molestie sessuali compiute da parte di un suo ex-alto responsabile (LEGGI QUI).
“Siamo stupiti – si legge nella nota stampa - dell'improvviso cambiamento di rotta del governo (tra le misure intimate si legge: “ricambio completo dei membri di Comitato” di UNITAS), dopo che negli ultimi mesi, in seguito alla conclusione dell'audit dell'avvocata Martinelli, abbiamo collaborato in perfetto accordo per la messa in pratica delle indicazioni scaturite dall'audit e auspicate dal Dipartimento Socialità e Sanità e dalla Divisione dell'Azione Sociale e delle Famiglie. Il Comitato aveva garantito che avrebbe convocato un'assemblea straordinaria, alla quale tutti i membri avrebbero rimesso il proprio mandato, lasciandole il compito di definire la sua futura composizione.
Il Comitato di UNITAS non ha comprensibilmente ricevuto il rapporto dell'avvocata Martinelli, ma ha avuto solo le indicazioni sulla sua parte “tecnica”. Il Comitato ha già iniziato a lavorare per correggere quelle che sono state definite “criticità e lacune organizzative e di governance”. Il Comitato darà seguito alle indicazioni del Consiglio di Stato e nelle prossime settimane indirà l'assemblea straordinaria, lasciando all'organo supremo dell'UNITAS le decisioni sul futuro.
Ci preme però precisare alcuni elementi sui fatti che hanno condotto a questa situazione e a questa decisione del governo, per noi sorprendente nei modi e nei tempi.
Sono apparsi sui media 83 articoli relativi alla vicenda di molestie commesse da un'unica persona
– un ex alto responsabile dell'UNITAS – e in diversi di questi articoli si sono avanzati sospetti, insinuazioni, accuse di “copertura”, “protezione”, “non azione”. Accuse senza fondamento. Non appena (marzo 2018) abbiamo ricevuto una testimonianza di voci relative ad episodi di molestie sessuali, la segnalante è stata incontrata e con lei si è discusso, ma in quel caso non ci sono state citazioni di persone né di fatti precisi. Di fronte a una seconda testimonianza (novembre 2019) con accuse circostanziate, il Comitato è intervenuto e nel giro di un mese ha esonerato l'ex-alto responsabile da ogni incarico e da ogni ruolo che ancora deteneva in seno a UNITAS, diffidandolo da ogni comportamento inappropriato e invitandolo ad astenersi dalle attività associative. Nello stesso momento sono state informate le Fondazioni di cui l'ex-alto responsabile faceva parte e dalle quali ha successivamente dato le dimissioni.
In tempi rapidi è stato elaborato – in accordo con l'Ufficio delle Pari Opportunità – un regolamento su molestie e mobbing e sono state condotte sessioni di formazione con dirigenti, personale, volontari e comitato, sessioni che proseguono secondo il concetto della formazione continua.
È stata inoltre UNITAS ad affidare all'avvocata Martinelli l'elaborazione di un rapporto sui casi di molestie, dando dunque la parola alle vittime, anche quelle che fino ad allora non si erano manifestate. Il Comitato di UNITAS ha poi aderito immediatamente alla richiesta del DSS di assumere il mandato dell'Audit, proprio per aumentare la trasparenza del lavoro.
L'Assemblea di UNITAS del maggio 2022, avvenuta quando i fatti erano già noti, ha ribadito a grande maggioranza la fiducia nel comitato.
Il presidente e il Comitato di UNITAS sono stati più volte additati per non aver dato ascolto e vicinanza alle vittime di queste molestie. Anche questa è un'accusa senza fondamento, perché in ogni situazione emersa c'è stata attenzione da parte della Direzione e del Comitato con l'ascolto delle vittime, che in alcuni casi hanno espressamente chiesto di condurre una procedura informale.
Il Comitato di UNITAS ha più volte ribadito la condanna del comportamento dell'ex-alto responsabile e ha sempre espresso vicinanza alle vittime. Alcune delle persone che oggi accusano il comitato di UNITAS ne facevano parte all’epoca dei fatti, anche da lungo tempo.
In questi mesi densi di pressione mediatica e politica, con attacchi spesso strumentali e mossi da risentimento personale, UNITAS ha continuato a lavorare con profitto a beneficio dei soci e degli utenti, come ha riconosciuto il Consiglio di Stato in una presa di posizione del maggio 2022 e ha ribadito nella risposta alle interpellanze. Questo è avvenuto grazie all'impegno e alla qualità di collaboratrici e collaboratori, di volontarie e volontari, ma anche al senso del dovere del comitato di UNITAS, che ha iniziato a compiere i passi richiesti dal DSS e dal governo, che ora cambia improvvisamente posizione”.